Era la fine degli anni ottanta e l'Inter di Trapattoni era guidata da un "tuttocampista" come pochi altri nella storia del calcio. Lothar Matthaus era capace di trasformarsi nel più raffinato dei trequartisti, ma anche nel più efficace dei "liberi". L'ex numero 10 nerazzurro segnò la rete decisiva della stagione 1988-1989. "Ricordo più bello? Il gol al Napoli di Maradona nel match decisivo per lo scudetto del 1989: venne giù San Siro…" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Fu il gol che assegnò il titolo. I tifosi in generale sono ciò che mi ha sorpreso di più, sono rimasti di più nel mio cuore, caldi, pazzi... Vecchi compagni? Sono ancora in contatto con qualcuno, per esempio ho incontrato Walter Zenga a Dubai. Ogni tanto mi sento con Bergomi, mio “collega” per Sky".
Matthaus non ha smesso di seguire con affetto i nerazzurri: "Sì, soffro sempre tanto. Peccato perché erano partiti così bene questa stagione… Fra gennaio e febbraio hanno perso molti punti e non hanno vinto tante gare. Ora stanno giocando un po’ meglio ma è troppo tardi per un posto in Champions". Ancelotti sarà il prossimo allenatore del Bayern, la squadra per cui Matthaus fa il tifo: "Lo ricordo come grande giocatore, era il cervello del Milan di Sacchi e dell’Italia, ha fatto grandi risultati con ottimi club come Chelsea, Psg, ha vinto la Champions col Real. E alcuni suoi giocatori mi hanno detto che non solo è un grande coach ma ha pure un grande cuore, ha buoni rapporti con tutti, anche con chi va in panchina. Lui dopo Guardiola è un’ottima decisione".