Un solo club finora, il Corinthians, ed nel futuro il bianco e il nero. Come una pellicola d'altri tempi, ma con qualche sfumatura verde, sinonimo di gioventù, e verdeoro, visti i natali. Matheus Pereira sta per scrivere una nuova pagina della sua carriera. Brasiliano, classe 1998, alla corte della Vecchia Signora che si assicura un altro giovane talento. Centrocampista offensivo, trequartista mancino, miglior giocatore del Mondiale per Club Under 17, torneo vinto dal Corinthians nel 2015, anno della promozione in prima squadra. Pereira cresce nelle giovanili del Corinthians e le sue qualità non sfuggono all'occhio dell'allenatore, Tite, col quale gioca da titolare in Copa do Brasil. Unico, ma nemmeno troppo piccolo, neo della sua storia al Corinthians: il rigore fallito in Copa São Paulo contro il Flamengo. Novanta minuti conditi anche da un gol, poi l'errore fatale. Sarà stata l'età, l'inesperienza o l'incoscienza, fatto sta che trovatosi a undici metri dalla vittoria, Pereira ha optato per il cucchiaio e mai scelta fu più sbagliata. Il Corinthians perde e il giovane, incauto, incassa critiche, comprensibili, da parte di allenatore e tifosi.
Il futuro però adesso chiama. E lui risponde. Aereo direzione Serie A, Torino, ed ecco che alle porte c'è una nuova avventura con quella Juventus che prolunga il contratto a due veterani ma si assicura anche gioielli in prospettiva come Matheus Pereira. Nella valigia: quel rigore della discordia, sì anche quella è esperienza, e Socrates "O Doutor" perché "mio nonno era un suo grande fan, ho guardato i suoi video su Youtube e ho deciso di onorarlo", disse dopo avergli dedicato un gol. 'Pirulao' (un ragazzone, vista la statura) brasiliano pronto a crescere all'ombra della Mole.