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Data: 30/03/2017 -

Materazzi: "Pioli? Lo riconfermerei, a meno che non si possa arrivare a un top come Mourinho o Conte"

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Inter e Nazionale, i due amori calcistici di Marco Materazzi. L'ex difensore azzurro ha concesso un'intervista al Corriere dello Sport, iniziando proprio dai nerazzurri, con i quali ha vinto tutto a livello di club. Si parte dall'attuale stagione:

"Aspettiamo la fine perché i conti si fanno dopo l’ultima giornata. Ciò premesso, l'Inter non era partita benissimo, ma adesso la squadra è cresciuta parecchio. Quando è arrivato, Pioli ha trovato una brutta situazione. Se ti chiama l’Inter non puoi dire di no, ma se accetti certe avventure, il rischio di bruciarsi è grande. Pioli è stato bravo e ha ricompattato l’ambiente. I giocatori c’erano anche in precedenza, ma lui li ha fatti rendere al massimo. Riconfermarlo? Direi proprio di sì, ma non so quali saranno le valutazioni della società. Chi si aspettava l’arrivo di Mourinho dopo che Mancini nel 2008 aveva vinto lo scudetto? Pioli vuole restare all’Inter e cercherà di conquistare la riconferma, ma nel calcio ci sono... le scale. Non credo che i dirigenti lo cambieranno con un allenatore del suo livello. Se però fosse raggiungibile un tecnico top... Ma il top del top non è libero perché allena il Manchester United, ma ci sono anche altri molto bravi. Pure italiani...Conte? Ha dimostrato di essere un grande in tutte le squadra dove ha lavorato. Con lui in passato mi sono anche beccato, ma il suo lavoro al Chelsea è sotto gli occhi di tutti e non puoi non riconoscerne il valore. Insieme ad Ancelotti Conte è il miglior allenatore italiano".

Inter pronta per lo scudetto dalla prossima stagione: "Visti i risultati che sta ottenendo adesso, direi di sì, ma la Juventus rimane comunque favorita. Sei anni fa avevo detto che era nettamente avanti rispetto alla concorrenza e non mi sbagliavo. Non parlo certo da tifoso bianconero, ma bisogna essere onesti: la Juve ha la mentalità vincente, una società forte e giocatori bravi. Anzi, scriva un gruppo di uomini veri che sono ripartiti dalla Serie B. Per tutti cito Buffon, un grandissimo. L'Inter deve creare uno zoccolo duro di italiani. Suning è arrivato da poco, ma ha capito come funziona e si muoverà in questa direzione. Italiani da prendere? Verratti può essere importante, idem Bernardeschi e poi c’è Berardi che è interista e... un fenomeno. In difesa Manolas lo vorrei sempre nella mia squadra. Sono tre anni che lo dico, anche ad amici che non sono più in Italia. E’ il più forte di tutti insieme a Barzagli che consigliai quando era al Wolfsburg. E pensare che qualcuno mi disse che non era da Inter...".

Materazzi spiega perché l'Inter non è più vincente: "Sono cambiate tante cose e si è passati da un proprietario come Moratti, che investiva tanto perché voleva a tutti i costi conquistare la Champions, a una persona che aveva preso il club per ragioni di business, mentre ora alla guida c’è un gruppo che vuole riportare la società al vertice. Spero che dopo 7 anni sia arrivato il momento di tirare le somme. Lo dico da tifoso interista che spera di vincere già nel 2018. Grazie a Suning i presupposti ci sono. Miglior acquisto? Gagliardini ha avuto un impatto incredibile. Attenzione però a Gabigol. Non è solo uno che sa infiammare i tifosi e a Bologna lo ha dimostrato". Speranza per il futuro: "Lavorare di nuovo per l'Inter è un desiderio, non un’ossessione perché comunque vada, la mia storia all’Inter non finirà mai. Ho dato tantissimo, se non tutto, per la maglia nerazzurra. Io però preferisco essere un uomo libero perché la libertà non ha prezzo. Ho sempre detto le cose come stavano, a tutti. All’Inter c’è chi mi ha invitato a smettere un anno prima per andare a lavorare con lui e poi non mi ha più chiamato".

Esperienza in India e futuro: "Ho fatto il tecnico, ma anche il direttore sportivo e il team manager perché sceglievo i giocatori, gli hotel, i voli aerei... Sono stato giudicato in base ai risultati sportivi e manageriali. E siccome ho anche vinto, credo che sia andata bene.... Itali? Meglio all’estero. Da noi diventa difficile se non impossibile fare un ruolo così. E poi in Italia potrei allenare una sola squadra e ancora non è il caso".



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