"Marino, ma tutta quella roba ci sta nel pullman che vi riporterà a Terni?” Nel giorno dei 50 anni di uno dei buddhisti più famosi del calcio mondiale, Roberto Baggio,un altro seguace degli insegnamenti dell’asceta itinerante indiano Siddhārtha Gautama come Marino Defendi ha vissuto una giornata speciale. Quella del ritorno nella sua casa adottiva, Bari, dove ha vissuto cinque annate indimenticabili, condite da una “meravigliosa stagione fallimentare”, 161 presenze e nove reti. Lo osservi nel post-partita e le sue mani portano via sciarpe, maglie celebrative e addirittura una corona di fiori, omaggio del tifo del “San Nicola” nel pre-partita, quando un boato e il coro “Marino Defendiii” ne hanno salutato l’ingresso in campo per il riscaldamento. A rinnovare un amore mai sopito, nemmeno dopo la separazione estiva, quando ha sposato la causa della Ternana.Un pomeriggio lunghissimo, “sicuramente indimenticabile-ha ammesso nel post-partita- l’affetto che ho trovato a Bari è indescrivibile. Sarò sempre grato a questa città, mando un abbraccio immenso a tutti: vi voglio bene e vi vorrò sempre bene” assicura ai tifosi biancorossi con il solito sorriso genuino.
L’abbraccio con Marco Romizi, uno dei reduci dell’annata 2013/2014, quella della semifinale-playoff persa contro il Latina, non è passato inosservato ai presenti. Un saluto lungo diversi secondi, nel quale “la mente ha ripensato ai tanti bei momenti vissuti qui”. Amicizia e calcio, passioni fuse in legami rimasti solidi anche a 500 chilometri di distanza, come la musica rock, i tatuaggi e la pesca, sua grande passione che a Bari l’aveva portato spesso e volentieri al largo:“Con Romi, Sabe (Sabelli, ndr) e lo stesso Micai c’è un rapporto di amicizia che va oltre il calcio, è sempre bello ritrovarli”. Il campo non ha sorriso agli uomini di Gautieri, sconfitti 3-1 dalle perle di Brienza, Galano e Floro Flores e ridotti in 10 uomini dopo 24 minuti per il doppio giallo rimediato da Coppola. La classifica vede le fere penultime, ma Defendi ad ammainare bandiera bianca non ci pensa affatto: “Il Bari merita palcoscenici diversi, noi dobbiamo cambiare marcia: abbiamo avuto un cattivo approccio e non è necessario sempre prendere una sberla prima di reagire. Le partite diminuiscono e man mano che ci si avvicina alla fine della stagione diventa tutto più complicato: ma abbiamo i mezzi e gli uomini, come il recente arrivo di Sissoko conferma, per tirarcene fuori”. E a chi gli chiede i desideri per il finale di stagione, risponde senza dubbi: “Ternana salva e Bari in A. Sarebbe il massimo”. Già, perché al San Nicola hanno perso un centrocampista, ma hanno conquistato un tifoso. Per sempre.