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Data: 27/06/2016 -

Maresca: "Iniesta? E' il collettivo il punto di forza della Spagna. Morata-Juventus? Bilancio in parità"

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Spagna-Italia, countdown finito. E' il giorno degli ottavi e non c'è un domani per chi perderà. I pronostici sono tutti per gli spagnoli, che in gare ufficiali non battiamo da 22 anni. Partita a senso unico? C'è chi non la pensa così, come Xavi e Pirlo. A loro si aggiunge un altro ottimo regista, che a Siviglia ha sollevato diversi trofei al cielo, tra cui due Coppe Uefa, e in Italia ha vinto lo scudetto con la Juventus. Anche per Enzo Maresca gli azzurri sono il peggior avversario per le "furie rosse":

"La Spagna è una squadra molto forte" - dichiara l'ex centrocampista del Palermo ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com - "E' la Nazionale che al momento ha giocato il miglior calcio e che ci ha impressionato di più. Avversario difficilissimo per gli azzurri, ma penso che lo stesso valga per gli spagnoli. L'Italia, per modulo e caratteristiche, sarà un osso durissimo per la 'roja'. Concordo con quanto hanno detto Xavi e Pirlo". Iniesta pericolo numero uno? "Iniesta è un campione assoluto, questo è fuori discussione. E' uno di quei giocatori che può cambiare le partite con una giocata. Però la Spagna è composta da tanti grandi calciatori, è una squadra forte nel complesso, ha esperienza ed è preparata da un ottimo allenatore. Quindi penso che il discorso non possa essere limitato al solo Iniesta ma al collettivo".

Però non è la stessa Spagna che quattro anni fa si impose per quattro a zero nella finale di Euro 2012. La versione 2016 di che livello è?  "Campioni come Xavi, Puyol, David Villa, solo per citarne alcuni, non sono facili da sostituire. Si tratta di giocatori di primissima fascia. Però, e questo è uno dei pregi delle "furie rosse", sono in grado di sostituirli nel corso delle generazioni con ragazzi altrettanto bravi. Non penso che sia cambiato il livello, quanto l'esperienza e l'abitudine a vincere di giocatori di livello mondiale come quelli prima citati". L'Italia, invece, come si presenta a questo ottavo? "L'ultima partita con l'Irlanda non fa testo perché sono scesi in campo tantissimi ragazzi che prima non avevano giocato molto e inoltre gli 'azzurri' avevano già raggiunto il loro obiettivo. Bisogna concentrarsi su quanto di buono fatto vedere nelle gare con Belgio e Svezia. La prima partita è stata giocata molto bene, mentre gli svedesi ci hanno messo un po' più in difficoltà, ma alla fine il nostro maggior tasso tecnico ci ha premiato. Punto di forza? Come dicono un po' tutti, penso che siano i quattro dietro, il 'blocco Juve', Bonucci, Barzagli, Chiellini più Buffon".

Difesa di ferro, ma l'attacco azzurro non ha fuoriclasse. Da qualche anno siamo privi di punte di livello mondiale, perché? "Penso che sia un problema solo temporaneo, a volte può capitare alla fine dei cicli che non ci siano subito ricambi pronti. Però attaccanti come Zaza, Immobile e Insigne hanno già dimostrato un ottimo potenziale e non potranno che migliorare in futuro, garantendo così un attacco all'altezza alla nostra Nazionale negli anni a venire". A proposito di Spagna e di attaccanti, Morata ha lasciato la Juventus: chi ci perde di più? "Nessuno. E' un esperienza che si conclude in pareggio. Morata con la Juventus è cresciuto tantissimo e ha raggiunto risultati importanti. I bianconeri hanno centrato gli obiettivi che si erano prefissati anche grazie ai gol dell'attaccante spagnolo e hanno incassato parecchi soldi da reinvestire. Adesso le strade si dividono, ma sia i bianconeri che Morata hanno davanti un ottimo futuro".

L'Italia ha vinto quattro Mondiali e un Europeo, la Spagna tre Europei e un Mondiale. In conclusione, quale  delle due filosofie di gioco è la più vincente? "E' difficile rispondere. Fare un mix sarebbe il massimo. Noi abbiamo sempre ammirato la loro capacità di mantenere il controllo del gioco, lo loro mentalità votata all'attacco, alla ricerca costante del gol tramite un possesso di palla a volte sfiancante per gli avversari. Il gioco dell'Italia, invece, ha tradizionalmente l'obiettivo primario di cercare di non subire reti, per poi punire l'avversario con rapide ripartenze. La nostra fase difensiva, da sempre la migliore del mondo, è invidiata un po' da tutti, non solo dagli spagnoli". Enzo, sarò più diretto, chi vince stasera? (ride) "Sarà una partita bella da vedere, divertente, di questo sono sicuro. Poi spero che vinca l'Italia". A partire dalle 18 non sarà il solo...



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