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Data: 24/06/2016 -

Calaiò: "Napoli, prendi Immobile. Futuro? Aspetto lo Spezia ma so di poter dare ancora tanto"

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Ischia meta di vacanze, che attrae turisti un po’ da tutto il mondo. Emanuele Calaiò è un abituè di quest’isola del golfo di Napoli, dove trascorre ogni estate insieme al suo cognato Nicola Mora, ex calciatore del Napoli. E ieri sera i due sono stati protagonisti di una bellissima iniziativa. Un torneo di Footvolley in spiaggia, una sorta di calcio tennis, in cui sono stati coinvolti tanti personaggi importanti del mondo del calcio. “Con mio cognato Mora abbiamo organizzato questa serata, soprattutto grazie alla disponibilità del Lido Fratelli Mattera – spiega Calaiò - E’ un evento per far crescere il comune di Forio, per renderlo noto come una bellezza di Ischia. Secondo me bisogna valorizzarlo, è una zona di mare bellissima. Ne abbiamo approfittato per fare un piacevole torneo, coinvolgendo tanti bambini per trasmettere loro i veri valori dello sport”. Nomi importanti presenti, con Calaiò che ha giocato con l’allenatore dell’Empoli, Giovanni Martusciello, e l’ex calciatore Enrico Buonocore. Dall’altro lato Nicola Mora e Peppe Mattera, fresco di promozione in Serie B col Benevento. Alla fine, l’Arciere, ha perso il derby in famiglia contro il cognato Mora. “Questo ti fa capire quanto il calcio sia imprevedibile – dice ridendo – Nicola mi prenderà in giro sicuramente, tra di noi partono degli sfottò ogni giorno. Ma ci vogliamo bene, passiamo tanto tempo insieme”. Un’ora di aliscafo separa Ischia da Napoli. Per Calaiò, queste, sono diventate ormai le sue case. In particolare Napoli, città che ha conquistato il suo cuore. “Ormai è sottinteso. A Napoli ho passato quasi metà della mia carriera, ho vinto due campionati e segnato tanti gol - racconta a GianlucaDiMarzio.com - Sono cose che non puoi dimenticare, che ti legano a vita alla città. Ho un rapporto fantastico con la gente”. Emozioni a non finire in azzurro. Una in particolare: quel gol di testa contro il Lecce che valse la Serie A, in un San Paolo che accolse il Napoli con un “Ti Amo” grande quanto la Curva B. “Quella è stata una sensazione unica – racconta – Lì è stata una fantastica azione, ricordo quell’esultanza con il San Paolo pieno e quella scritta che ancora oggi, vedendola, mi fa venire i brividi. E poi ricordo i due gol in Serie A contro il Livorno, con cui mi sono preso una bella rivincita”. Rivincita sì, perché l’avventura di Calaiò in azzurro ha avuto anche qualche rimpianto. Nell’anno in Serie A, quando Reja gli diede poco spazio. “Sì, dopo aver vinto due campionati, aver segnato tanti gol e con lo stesso allenatore, mi sarei aspettato un impiego maggiore. L’amarezza è quella di non aver avuto una possibilità in Serie A col Napoli. Perché quando c’è stato bisogno, in un periodo di difficoltà in cui mancavano Lavezzi e Zalayeta, mi fece giocare e segnai due gol. Forse questa è l’amarezza più grande della mia carriera”. Ma non è stata l’unica, perché qualche anno Calaiò segnò gol a raffica nel Siena in coppia con Destro. Arrivò a sfiorare la Nazionale, poi un brutto infortunio lo frenò. “Avevo fatto benissimo, 12 gol con il Siena. So che mi seguiva anche Rocca dello staff di Prandelli per la Nazionale. Avrei potuto segnare qualche altro gol arrivando anche a 17 o 18 ma mi sono rotto il perone a qualche mese dalla fine del campionato. Lì avrei potuto aprirmi una porta importante, mi è mancato un pizzico di fortuna”. Calaiò qualche anno fa accettò di tornare a Napoli, con Mazzarri, per fare il vice-Cavani. Oggi va tanto di moda la questione del vice-Higuain: sfumato Lapadula, l’Arciere ha le idee chiare su chi possa essere l’uomo ideale. “Chi viene a Napoli sa di avere poco spazio. Capisco quindi Lapadula che, piuttosto che accettare l’azzurro, è andato al Milan dove magari in un attacco a due potrebbe giocare in coppia con Bacca”. Sarebbe stato un altro trasferimento dal Pescara al Napoli, come quello di Calaiò più di 10 anni fa. “Secondo me è proprio destino. Io da Pescara sono andato al Napoli e ho fatto bene, Lapadula è stato accostato agli azzurri ma è sfumato. E quindi punto su Ciro Immobile, che a Pescara ha fatto benissimo e sarebbe l’attaccante ideale per il Napoli. Potrebbe giocare sia al posto di Higuain che in coppia col Pipita”. E sul futuro: “Sicuramente andrò in ritiro il 12 luglio con lo Spezia. E cercherò di capire le intenzioni della società, ho ancora un anno di contratto più un’opzione per un’altra stagione. Ho sempre rispettato i contratti, ora attendo di conoscere i loro piani. Magari loro vorranno puntare più sui giovani, ridimensionare economicamente la rosa e quindi mi affido a loro perché ho un ottimo rapporto con il direttore Fusco. Credo di poter dare ancora tanto, voglio divertirmi gli ultimi due o tre anni”. Il futuro è ancora da scrivere, il passato ha lasciato invece qualche rimpianto per come sono andati i play-off. “Ci abbiamo provato, peccato per i punti persi nel girone d’andata. Nella seconda parte siamo stati la seconda squadra ad aver fatto più punti. E quando rincorri, alla fine, qualcosina paghi sempre. In Serie B i campionati li vincono le squadre costanti. Nel girone di ritorno abbiamo fatto bene, però eravamo troppo indietro all’inizio”. E qualora lo Spezia dovesse decidere di puntare su qualcun altro in attacco, Calaiò ha già le idee chiare sul suo futuro. Il desiderio dell’Arciere è quello di tornare a segnare in Serie A: “Ci stiamo lavorando, nel calcio non si sa mai. Se dovessi andare via dallo Spezia sarei pronto per una nuova avventura, si potrà fare qualcosina di buono”. E durante l’evento ad Ischia c’è stato modo di parlare tanto tempo con Martusciello. Chissà che l’argomento della discussione non fosse proprio un futuro di Calaiò all’Empoli. “Con lui c’è grande amicizia, perché lui è un ischitano doc. Ora ha avuto questa possibilità di allenare in Serie A, magari lui ha bisogno di un attaccante esperto e farà il mio nome. Scherzi a parte, mi ha fatto piacere trascorrere una grande serata con lui e faccio il tifo per lui”. Tra passato, presente e futuro: ora Calaiò si gode le vacanze, presto tornerà a lavorare per scoccare ancora tante frecce nei cuori dei suoi tifosi.


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