Marcus Rashford, 20 anni di un predestinato
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Data: 31/10/2017 -

Marcus Rashford, 20 anni di un predestinato

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"Spero che il mio futuro sia davvero brillante, a scuola e non solo. Specialmente per la mia carriera da calciatore. Vorrei avere una vita diversa e rendere la mia famiglia e gli altri tutti orgogliosi di me. Ho un solo obiettivo nella mia vita ed è diventare un calciatore professionista, spero al Manchester United"

I sogni di un bambino di 11 anni, scritti su un foglio di carta. Le ambizioni di un giovane calciatore che partita dopo partita, gol dopo gol, si è cucito addosso l'etichetta di predestinato, non ha deluso le aspettative ed ha davanti a sè ancora tanti anni per continuare a brillare. Marcus Rashford oggi compie gli anni: classe '97, 20 candeline sulla torta. Il wanderboy sta crescendo; lui, stellina mai scambiata per una meteora.

Cresciuto nell'Academy del Manchester United, da sempre tifoso dei Red Devils fino a diventare lui stesso parte di quella squadra che da sempre ha voluto. L'unica e la sola. Ed è impossibile dimenticare quando questo ragazzo nato ad Halloween ha fatto il suo esordio contro il Midtylland, in Europa League, a Old Trafford. Il momento giusto, il posto giusto. L'uomo giusto, anche. Non solo quel 'ragazzino', ma anche Louis van Gaal. E Rashford è forse proprio la migliore eredità che il manager olandese potesse lasciare allo United. Infortunio di Martial durante il riscaldamento. E ora? Cambio modulo? No, si sostituisce un attaccante con un altro attaccante. E in panchina chi c'è? Proprio Rashford che ripaga il suo allenatore con l'unica moneta che un attaccante può avere in campo: i gol. Doppietta. Applausi. Old Trafford è suo. I tifosi anche. Un sogno nel Teatro dei Sogni.

E quello era solo l'inizio. Cambia manager sulla panchina, non Rashford, sempre accompagnato da quel vizio del gol. Celebrato e chiamato in tutti i modi. L'uomo degli esordi: tutti da ricordare, tutti che hanno fatto rima con un finale col suo nome sul tabellino dei marcatori: in Europa League, in Premier League, in FA Cup, in EFL, in Champions League. Garanzia. E pensare che anni fa aveva qualche problema di crescita. 'Il talento c'è, certo. Ma il fisico...'. Non proprio una bocciatura ma un limite che faceva storcere un po' il naso. Poi però la crescita c'è stata. In tutti i sensi. Nella squadra di club, in nazionale.

Faccia da bravo ragazzo, zero eccessi, nessun gossip. Cresciuto così: scuola e campo. Perché è il lavoro che l'ha portato fin lì. L'amicizia con Lingard, le foto in pullman, in aereo a scherzare, anche a suon di Dab, con lui e gli altri compagni, più e meno giovani. Rashford way. Wonderboy che sta crescendo. Birthdayboy nel giorno di Halloween. Predestinato con un talento che davvero può far paura.



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