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Data: 20/05/2017 -

Mandragora, da Scampia a Suwon per il Mondiale Under 20, andata e... ritorno: "Ma il più tardi possibile!"

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Da Scampia a Suwon, andata e... ritorno: "Ma il più tardi possibile eh". Il nome stampato sul biglietto? Quello di Rolando "Rolly" Mandragora, enfant prodige della Juventus fresco di esordio in bianconero e capitano dell'Italia Under 20 di Alberigo Evani, pronta a dare il via ufficialmente all'avventura Mondiale in Corea del Sud nella gara inaugurale contro l’Uruguay di domani. "Ormai ci siamo. Sensazioni? Positive, ci stiamo preparando al meglio e cercheremo di giocare una competizione all'altezza delle aspettative. - Alte, quando in ballo c'è l'Azzurro - Ma dobbiamo pensare partita per partita, il nostro obiettivo è quello di andare il più avanti possibile" racconta a Gianlucadimarzio.com il centrocampista, che si appresta a vivere la competizione fascia da capitano al braccio.

"Una bella responsabilità, ma allo stesso tempo anche un grandissimo motivo d'orgoglio. - a volerlo fortemente capitano della spedizione in Corea tutta la delegazione azzurra, alla faccia dell’infortunio al piede che l’ha tenuto lontano dai campi da gioco praticamente per un anno - Sono stati mesi lunghi e difficili, ma finalmente sono alle spalle: grazie alla mia famiglia, alla mia ragazza e alla squadra che mi ha fatto sempre sentire a casa, sono riuscito a superare l'infortunio nel migliore dei modi. - Tornando in campo giusto in tempo per la prima in bianconero contro la squadra dove tutto è cominciato - L'esordio contro il mio Genoa è stato il coronamento di un sogno, da Genova sono partito e la prima con la Juventus poi la porto nel cuore".

Cassetto dei ricordi aperto pronto a richiudersi, ora però "sono concentrato solo sul Mondiale e poi vediamo l'Europeo Under 21 con Di Biagio. Le condizioni fisiche? Ora sto bene, lo spirito è quello giusto e ho tanta voglia di giocare: è un onore partecipare al Mondiale e ancora di più farlo da capitano, ho tanta voglia di dimostrare sul campo quello che posso dare alla maglia azzurra visto che è tanto che non gioco. - per farlo - Non poteva esserci vetrina migliore di questa". L'occasione giusta per rilanciarsi, dopo i mesi difficili passati ai box, la vivrà in compagnia di un amico speciale. "Giuseppe (Panico, suo ex compagno al Genoa ndr), che è qui con me ora. Quando eravamo a Genova stavamo sempre assieme, poi le strade si sono divise perché abbiamo vestito maglie diverse, ma non abbiamo mai smesso di sentirci. Tuttora ci vogliamo bene come due fratelli, siamo cresciuti insieme sotto tutti gli aspetti e per me è un piacere poter vivere assieme a lui quest'esperienza".

"Ha detto tutto Rolando, - gli fa eco sorridendo Panico - siamo davvero cresciuti assieme e per me ora è un onore giocare con lui: anche perché lui è diventato un giocatore di un'altra categoria, sta alla Juventus ed io al Cesena. - scherza Giuseppe - Battute a parte, è sempre bello rincontrarsi e giocare insieme perché ormai ci capiamo solo con uno sguardo". Questione d'intesa, e di amicizia. Quella tra l'attaccante del Cesena e Rolly, uno cha ha imparato presto a bruciare le tappe. L'esordio in A due anni fa con la maglia del Genoa - contro quella che sarebbe diventata la sua Juventus - a soli 17 anni e 4 mesi, poi la tappa a Pescara, la chiamata della Juve e ora il Mondiale Under 20 con la maglia Azzurra. Da Scampia a Suwon, con in valigia un sogno condiviso con Papà Giustino.

"Penso che sia il sogno di ogni genitore vedere alzare la Coppa del Mondo al proprio figlio. - come Cannavaro nel 2006 con l’Italia di Lippi - È anche il mio sogno, ma ora dobbiamo pensare all'esordio e poi gara per gara". Guai a guardare troppo lontano, testa al presente. Unica 'distrazione' ammessa, quella della notte del tre giugno. "Non essere a Cardiff è l'unico rimpianto, ma ho già chiesto all'allenatore di poterla vedere in tv alle quattro di mattina: sarò lì a fare il tifo per la squadra, spero che dopo la Coppa Italia possa andare bene anche in Champions e ancora prima in campionato col Crotone, poi sarà tempo di pensare Cardiff". In casa Juventus. Per Mandragora, invece, testa e gambe saranno tutte al Mondiale Under 20 con la Nazionale azzurra: fascia da capitano al braccio, con un sogno in valigia. E nel cuore, da custodire il più a lungo possibile".



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