E' arrivata la prima sconfitta, gennaio è il mese in cui rallenta sempre. Ma Klopp non si scompone e va avanti per la sua strada. Dopo 17 vittorie e tre pareggi nelle prime 20 giornate di Premier, con il City ecco il primo ko. Un passo falso che fa male, perché di colpo riapre una corsa al titolo che sembrava già segnata. Adesso i punti di vantaggio dai ragazzi di Guardiola sono solo quattro, anche se non ci saranno più scontri diretti da qui a maggio.
Insomma, una corsa che sembrerebbe essere a due, nonostante il Tottenham terzo conservi un passo strepitoso. Servirà il miglior Liverpool possibile per riportare a casa quel titolo che manca da quasi trent'anni. Servirà... tutta la scaramanzia del proprio allenatore. Già, perché le partite di Klopp non iniziano con il fischio dell'arbitro, ma prima. Durante il riscaldamento, quando le due squadre cercano di raccogliere gli ultimi attimi di concentrazione.
Una dimostrazione c'è stata anche all'Etihad, prima dell'inizio del big match contro i Citizens. Come al suo solito, l'allenatore dei Reds si è piantato in mezzo al campo, trascurando per un attimo i suoi giocatori e concentrandosi sui gesti e sulle movenze degli avversari. Mani in tasca, gambe leggermente divaricate, cappellino in testo e occhi en aperti. Un guardone? No, semplicemente uno stratega, che cerca di recepire dei segnali fino all'ultimo secondo a disposizione.
E' stato pizzicato dalle telecamere Klopp, con il suo comportamenti inusuale e un po' bizzarro che ha presto fatto il giro del web. Spia sempre, però, non solo in occasioni importanti come quella dell'Etihad. Lo aveva fatto anche contro il Chelsea, il Southampton, il Napoli e addirittura nella partita precampionato contro il Chester, squadra di sesta serie inglese (partita finita 0-7). Insomma, la scaramanzia va oltre tutto, oltre ogni livello. Klopp questo lo sa bene.