Ci ha provato fino all'ultimo a portare un terzo nome alla corte di Tedino, ma alla fine Fabio Lupo ha dovuto chiudere il mercato del Palermo con soli due acquisti. "Ma sicuramente eravamo la squadra con il minor bisogno di rinforzarsi", questa è la certezza del ds rosanero, che si accontenta di avere mantenuto intatto il gruppo del girone d'andata: "Abbiamo fatto questa riflessione a inizio mercato perché i tempi di recupero di Rolando non erano certi. Volevamo valutare se le caratteristiche difensive di Fiore potessero essere adattabili a quel ruolo e abbiamo ritenuto di sì, perché ha un piede importante. Sarà più difensivo, ma l'abbiamo sempre detto che un acquisto su quella fascia sarebbe stato più difensivo rispetto ad Aleesami. Rolando ci ha dato segnali confortanti e a quel punto abbiamo ritenuto di fare una scelta conservativa, anche in vista dell'immediato recupero di Rajkovic, che negli ultimi quindici giorni ha fatto progressi notevoli". Fondamentale, dunque, non cedere nessuno dei big: "Per Nestorovski è arrivata una proposta concreta, ma noi ci saremmo privati di lui solo davanti a un'offerta faraonica e non è arrivata. Il giocatore non aveva voglia di muoversi e lo ha dimostrato. Noi abbiamo mantenuto la squadra così com'era, molti temevano in una diaspora e non è accaduto. Lo stesso Rispoli ha ricevuto offerte dalla massima serie, seppur meno allettanti rispetto a quelle estive. Credo che questa sia una medaglia per la società e dobbiamo ringraziare il patron Zamparini per questo".
Il colpo finale poteva essere Di Carmine, ma il Perugia non ha voluto cederlo nell'ultimo giorno di mercato: "Noi l'attacco lo abbiamo sempre ritenuto completo e non avevamo esigenze per integrarlo. Nell'ultimo giorno si è creata l'opportunità di acquisire anche Di Carmine, ma questo senza spostare di una virgola gli equilibri di questo organico. Come quando si prepara la cena e poi si pensa a mettere anche la frutta esotica. Se non arriva, si può cenare comunque con soddisfazione. L'indispensabilità l'abbiamo colmata con Fiore e Moreo". Pochi rimpianti anche sul fronte giovani, ovvero Callegari e Haksabanovic: "La storia di Callegari è un po' contorta, l'agente ha ritenuto inadeguata la nostra proposta e io ho sempre avuto il sospetto che sul tavolo non avesse nulla, ma solo che si fosse sentito scavalcato in una trattativa svolta in maniera regolare. I fatti mi hanno dato ragione perché andrà a scadenza e ci perdono tutti, anche se per il Psg non sarà un danno incalcolabile. L'agente non ci ha fatto una bella figura, per noi era solo un'operazione in prospettiva. Per Haksabanovic il club ha avuto un ripensamento dopo l'ultima partita in cui è stato portato in panchina, ma queste valutazioni non alterano alcun equilibrio perché da dicembre abbiamo una squadra al completo. Avremmo solo seguito un requisito di duttilità".