Walter Zenga, allenatore del Crotone, ha parlato ai microfoni di Sky Sport al termine della sfida interna contro l'Atalanta, che ha visto i suoi essere raggiunti negli ultimi minuti di gara dalla rete di Palomino: "I ragazzi hanno fatto una prestazione importante perché si sono trovati davanti una squadra che non è più una provinciale, ma è una squadra tosta e si vede da come gioca. Il fatto che ha piovuto tutto il giorno e che il campo fosse quasi al limite della praticabilità non ci ha favorito, perché noi abbiamo un tipo di gioco differente, mentre loro hanno una fisicità importante. Siamo stati bravi a gestire questo genere di gara. La posizione di Ajeti? In settimana un allenatore prova delle cose e immagina un determinato tipo di partita, peccato che l'ho immaginata solo per 89 minuti e non per 90. Peccato". Un match dalle mie insidie, ma Zenga questo lo sapeva: "Avevo detto ai ragazzi che era importante interpretare questa partita, per via del campo, per via del clima e anche perché avevamo di fronte una formazione reduce da 4-5 vittorie di fila fuori casa e una squadra di spessore tecnico notevole. A mio modo di vedere abbiamo fatto una prestazione perfetta, è andata bene quasi al 100%. Muoviamo la classifica ma dobbiamo sempre rimanere attenti e concentrati, perché è vero che bisogna pensare in grande, ma è anche vero che bisogna pensare al lavoro quotidiano: senza quello non si va da nessuna parte. Il gol che abbiamo preso è molto casuale. Non posso nemmeno attaccarmi al fatto che abbiamo preso gol su palla inattiva, è stata una combinazione molto particolare: palla in mezzo, rimpallo e tiro sporco. L'unica cosa che posso dire è che non bisognava lasciare le marcature, essendo ancora il pallone in area di rigore. Ma sono dettagli per i quali non posso puntare il dito su nessuno, più di questo credo non si potesse fare". Chiosa finale sui suoi ragazzi, che meritano solo applausi: "Sono un allenatore fortunato perché ho ragazzi straordinari, a partire da Mandragora, passando per Ricci e arrivando a tutti gli altri. La fortuna di un allenatore non è mai il fatto di avere delle idee, ma avere il coraggio di metterle in atto e soprattutto il fatto di avere dei giocatori che ti seguono e che ti permettono di essere positivo e propositivo. I giocatori ti fanno un esame ogni giorno, quindi sanno se tu proponi delle cose con attenzione o se tu non sei intellettualmente onesto, anche nelle scelte". Un punto importante, dunque, per il Crotone, che guadagna ancora terreno sulla zona retrocessione
Data: 10/02/2018 -