Dopo circa 4 mesi dall'eliminazione da Qatar 2022, l'ex ct della Spagna, Luis Enrique è tornato a parlare.
"Non ho visto nessuno dei due match. Quando non ci sei le cose sono diverse. La cosa logica è che ognuno segua il suo percorso", così Luis Enrique a Cadena Ser sulle prime due partite di De La Fuente alla guida della Roja.
Sulle critiche ricevute durante la sua gestione da commissario tecnico: "Abbaiano e poi cavalcano, è un buon segno. Quando sei nel calcio professionistico non puoi piacere a tutti o controllare ciò che si dice su di te. Mi dedico ad affrontare tutto con intensità quando sono dentro e quando sono fuori, dato che non mi interessa quello che dicono, continuo a fare le mie cose, con calma e godendomi quello che mi piace. I parassiti e gli avvoltoi stanno stanno godendo del loro secondo di gloria. Mi sento molto orgoglioso della mia esperienza da ct, molto soddisfatto di quello che ho fatto. Ovviamente ho commesso degli errori, ci mancherebbe altro".
Sulla possibilità di tornare ad allenare la nazionale: "Non credo, anche se non si sa mai. Mi piace godermi questi momenti in cui non fai parte dell'attualità". Sulle offerte ricevute in queste settimane: "Dalle nazionali, non dalle squadre". L'ex Roma e Barcellona ha poi commentato le voci che lo vorrebbero come prossimo ct della Selecao: "Non credo di essere il profilo giusto. Oggi la voce diventa notizia e nessuno dal Brasile mi ha contattato". Sul possibile futuro in Premier: "Seguo molto il calcio inglese, più di quello spagnolo. Sono chiaramente influenzato perché mi piacerebbe lavorare lì, ma non andrò in una squadra qualunque. Vorrei andare da qualcuno che abbia opzioni chiare per fare cose importanti e questo riduce l'equazione a un numero molto piccolo. Inoltre, ci sono molti allenatori in tutto il mondo di alto livello che vogliono allenare lì. Non mi faccio illusioni, ma non si sa mai".