Niente Russia 2018. L'incubo ora è realtà. Lo 0-0 di San Siro regala alla Svezia l'accesso ai Mondiali a discapito dell'Italia. Ha commentato così il match in conferenza il ct azzurro Ventura con tutta l'amarezza del mondo: "Non mi sono dimesso perché non ho nemmeno parlato col presidente. Ho voluto salutare ogni giocatore con cui ho avuto il privilegio di aver avuto un rapporto. Nel calcio quando uno ottiene un risultato meritato o immeritato cambia poco, quando non si ottiene è responsabile l’allenatore ma dico una banalità. È un risultato che dal punto di vista sportivo è pesantissimo. Ero convinto che ci fosse stata la volontà feroce di fare. Sono nel calcio da tanti anni e so accettare. Sono orgoglioso di aver fatto parte del gruppo azzurro e di aver lavorato con grandi campioni e con altri a cui auguro di diventarlo. Sono dispiaciuto perché ho capito per l’ennesima volta che significa allenare la nazionale: è una cosa unica. Ringrazio San Siro e il fatto che avremmo meritato meno passa in secondo piano ora. C’è da valutare un’infinità di cose, parleremo con la federazione, ci confronteremo e affronteremo il problema. Useremo i toni usati sempre. Con Tavecchio e con tutta la federazione i toni sono sempre i soliti. Il fatto che i senatori lasciano lo sapevamo. La posta in palio era il Mondiale e di conseguenza anche il loro mondiale e quello di tutti gli altri. Anche il mio se devo essere sincero. Sono dispiaciuto. Quanto dispiacere ho l’ho detto a loro. Per il resto non posso parlare di qualcosa che non è avvenuto. La mia colpa maggiore? Fino alla partita con la Svezia eravamo in piena corsa ed era quello che ci aspettavamo, quindi la colpa è di aver fatto due partite senza subire un gol e di aver perso 1-0 senza aver segnato. Questo è il calcio. Sono nel calcio da tanti anni e questo è evidente. So accettarlo e qualsiasi altra parola è inutile. Dirò tutto quello che ho passato e penso. Ascolterò. Qualsiasi decisione sarà accettata. Sento di dover chiedere scusa agli italiani. Scusa del risultato, non scusa dell’impegno e della volontà ma del risultato sì, che è la cosa principale".
Data: 14/11/2017 -