Un ritorno gradito, quello di Marcello Lippi a Bergamo dopo 14 anni. L'ultima volta, nel 2003. Atalanta – Sassuolo l’occasione giusta, a fianco dell’amico Giampiero Ventura: “L’Atalanta continua a sfornare giovani interessantissimi. L’ho vista tante volte quest’anno: è convinta di ciò che fa, come il suo allenatore – ha dichiarato nell’intervista rilasciata a ‘L’eco di Bergamo’ -. Contro il Sassuolo non ha giocato una grande partita ma può succedere, l’importante è che sia riuscita a rimediare il risultato. Il prossimo match con la Roma è tutt’altro che proibitivo: i valori a questo punto della stagione non sono casuali e il confronto tra la seconda e la quinta è apertissimo”.
Sull’andamento altalenante delle altre pretendenti all’Europa e sulla sfida scudetto e Champions invece: “I passi falsi dell’Inter sono stati evidenti quanto inattesi. Ma anche il Milan aveva pareggiato a Pescara ed ora l’Atalanta col Sassuolo. Può succedere di tutto, nessun pronostico. Mentre La Juventus ha qualcosa in più di tutte sotto l’aspetto mentale: con le piccole non sbaglia mai. Visto che non è una cosa impossibile, perché non coltivare il sogno triplete per i bianconeri? Roma e Napoli invece si giocano il secondo e terzo posto, senza temere altri concorrenti”.
Sulla sua esperienza all’Atalanta: “Negli anni con Percassi ci siamo reincontrati spesso, anche prima del Sassuolo abbiamo chiacchierato un po’ ricordando una bella stagione. Era una squadra diversa e un po’ più matura rispetto a questa: Alemao, Bigliardi, Rambaudi, Minaudo, Ganz, Perrone. La Primavera con Prandelli in panchina era fortissima. Purtroppo non riuscimmo a qualificarci alla UEFA per un punto. Poi mi chiamò il Napoli, altrimenti sarei rimasto volentieri…. Avevo messo le tende alla Taverna dei Colleoni, vicino al quartier generale del presidente”.
Tornando al presente, sulla sua avventura come ct dela Cina: “Le solite difficoltà tecniche, ma abbiamo perso di misura contro l’Iran, la squadra più forte del girone. Emozionante giocare davanti a 100 mila persone: a Teheran non si paga il biglietto, il calcio è gratis. Sono stato chiamato dalla Cina nella speranza di qualificarci per i prossimi Mondiali dopochè sono riuscito a vincere tre scudetti su tre ed arrivare ad una semifinale intercontinentale con la squadra di Canton, togliendomi belle soddisfazioni”.
Infine, sull’avvento dei cinesi nella Serie A: “Chi dice che i cinesi nel nostro calcio non stanno avendo risultati? Innanzitutto i cinesi non hanno ancora acquistato il Milan e se la squadra delude non è certo colpa loro. Invece Suning è un gruppo fortissimo, lasciamolo lavorare. Se si vuole competere in Europa bisogna avere grandi finanziatori, russi, arabi o cinesi che siano”.