Pioli, Gabigol e tanto altro. Raggiunto dai microfoni di Sky presso l'evento "Viareggio Sport", il ds dell'Inter Piero Ausilio ha parlato così del momento della sua Inter, tra un derby incombente da prendere come svolta e una classifica, al momento, insoddisfacente: "Siamo un po' indietro, però c'è la partita giusta al momento giusto. E' speciale la preparazione della gara, della stracittadina, tutti i tifosi ci tengono e noi dobbiamo recuperare un po' in classifica sul Milan. Sono state due settimane particolari, c'è stato il cambio del tecnico ma arriviamo estremamente motivati, preparati e sappiamo che dalla prossima domenica può iniziare un nuovo campionato per l'Inter".
Spazio poi al capitolo Pioli: "E' stata una scelta più serena di quanto possa sembrare da fuori. Una scelta ben ponderata insieme ad altri candidati: abbiamo fatto delle valutazioni, abbiamo ritenuto come proprietà e gruppo dirigente che Pioli fosse la persona adatta per questo momento e per il futuro e il presente dell'Inter. Un futuro che dev'essere fatto di grande lavoro, preparazione, conoscenza dei calciatori e sono sicuro che siano qualità che Pioli ha, oltre ad avere una grande determinazione e passione, perchè lo ha dimostrato già dai primi giorni di lavoro e dalla conferenza stampa. Le grande sfide credo debbano essere subito affrontate: il fatto che per Pioli la prima partita sia già così importante trovo che sia una cosa che dà più attenzione e determinazione al lavoro che già sta facendo in questi giorni. L'obiettivo dell'Inter è cercare di fare l'impossibile per rientrare in Champions: siccome abbiamo tanti punti a disposizione e tanti scontri diretti non vedo perchè dovremmo rinunciarci".
Nuovo allenatore eletto...tramite un casting? Per Ausilio non è andata così: "Capisco il lavoro soprattutto di chi fa televisione e scrivere di giornali, ma la parola casting non corrisponde a ciò che noi abbiamo fatto: quella settimana il gruppo dirigenti era con la squadra, con Vecchi in Inghilterra, e la nostra proprietà è arrivata venerdì. Ci siamo trovati insieme, abbiamo discusso, incontrato chi dovevamo incontrare e preso una decisione domenica: non ho visto tutta questa straordinarietà, abbiamo scelto la persona che siamo convinti possa essere l'allenatore adatto. La nuova era con Suning è iniziata in un recente 28 di giugno, si parla di loro come un gruppo che sta da anni all'Inter: in realtà sono soltanto pochi mesi, in cui abbiamo cercato di impostare un buon lavoro e fatto qualche errore, ma è altrettanto vero che si può solo migliorare. Capire dove si può andare a fare qualcosa di meglio può far nascere qualcosa di interessante: siamo persone che abbiamo solo voglia di lavorare, Suning ha voglia di investire nell'Inter e di avere un progetto ambizioso, ci vuole pazienza".
Chiusura tra la dipendenza da Icardi e profili che hanno, sinora, trovato poco spazio, come Gabigol: "Speriamo che non smetta di segnare... il fatto che possano segnare altri fa solo piacere: statisticamente, in termini realizzativi, è vero che siamo un po' dipendenti da Icardi, ne abbiamo parlato anche con l'allenatore e stiamo lavorando anche su questo. C'è tantissima qualità, solo con lavoro, sacrificio e voglia usciremo da questo periodo. Gabigol? E' giovane, non dimentichiamoci di quanto poco tempo abbiamo dato a Coutinho all'Inter: siamo stati costretti a prestarlo prima e sacrificarlo poi, perchè non c'è mai pazienza. Si pretende subito da un ragazzo di 18 anni di essere pronto e capace di risolvere le partite da solo: Gabriel è bravo, sinora ha trovato tanti nazionali davanti e poco spazio, arriverà presto il suo momento e di quello di tutti gli altri che hanno giocato meno".