Poteva essere, ma non è stato. C’est la vie. Un po’ come quella di Ousamma Tannane, esterno del Saint-Etienne tutto genio e sregolatezza. Oggi il verde, sì. Ma a quest’ora il "bad boy" olandese poteva indossare i colori nerazzurri: l’Atalanta a gennaio ci ha provato. C’era l’accordo con l’Heracles, non quello col giocatore. Trasferimento sfumato. Peccato. E ora, quel ragazzetto lì, corre e segna coi “verdi” di Galtier.
Oggi il primo gol (più un assist per Soderlund) nel 4-1 di Bordeaux. Scatto sul filo del fuorigioco, palla allungata con la testa e sinistro secco. Bernardoni battuto. Rinforzo importate per il Saint-Etienne, che ora sogna in grande puntando l’Europa. Quarto posto, classifica corta, tutti lì. Eccezion fatta per il PSG che scappa via (+24 sul Monaco secondo). Tannane, dicevamo. Quanta strada prima dell’approdo in terre français. Lastricata di alti e bassi.
All’Ajax venne fatto fuori perché “indisciplinato”. Tappa ad Eindhoven allora, tra consueti “colpi di testa” e bolidi da 30 metri: Inter, ricordi? Suo il gol in NextGen Series, punizione imprendibile. Poi l’Heerenveen con Van Basten e infine l’Heracles. Su e giù, eccessi e giocate. Un'altalena. A gennaio 2015 viene messo fuori rosa dall’allenatore Stegeman: “Tannane ha bisogno di lavorare sul controllo delle sue emozioni e delle sue reazioni”.
Mesi difficili, fino al reintegro: “Ho dovuto abituarmi al calcio professionistico, ora sono cambiato”. Gol, assist e gli occhi di alcuni club fissi su di sé: Atalanta? No, Saint-Etienne. Poteva essere, ma non è stato. Storie da mercato. E da Tannane.