Per anni ha provato a vincerla, spesso andandoci molto vicino. Quest'anno finalmente ce l'ha fatta: Robert Lewandowski è stato l'assoluto protagonista della stagione 2019-2020, appena conclusa con la vittoria della Champions League da parte del suo Bayern Monaco.
A livello europeo, nessuno ha fatto meglio dell'attaccante polacco, il quale - fra campionato e coppe - ha chiuso a quota 55 reti in 47 gare. Assoluto trascinatore nel 'triplete' dei bavaresi, fra le tante, con 15 sigilli l'ex Borussia Dortmund è stato anche il capocannoniere della Champions League.
Parlando in una lunga intervista al giornale polacco Sportowe Fakty, l’attaccante ha quindi rivelato le emozioni vissute in questa trionfale stagione, senza nascondere anche qualche piccolo rimpianto per la cancellazione del Pallone d’Oro 2020 - che avrebbe meritato - e che quest’anno, per scelta di France Football, non verrà assegnato.
“Ho sempre pensato alla Champions League e alle foto che mi sarei potuto fare una volta vinta. Il giorno della finale abbiamo fatto festa fino al mattino, qualcuno doveva tenere la Coppa sotto controllo, così ci ho pensato io”, ha commentato in modo scherzoso Lewandowski, che con lo scatto postato sui social con il trofeo nel letto, ha fatto il giro del web.
E ancora il racconto della finale vinta e di quel trofeo tanto desiderato e finalmente alzato al cielo: “Ancora non ci credo. Ho visto per anni i miei rivali sollevarla e mi ero promesso che un giorno l’avrei fatto anche io. Ecco, ora ce l’ho fatta. Prima della partita cruciale contro il Barcellona, Gnabry e Kimmich mi hanno chiesto se avremmo vinto la Champions. Io ho risposto senza esitazione di sì”.
Così è stato e, come dicevamo, il numero 9 ha chiuso una stagione da assoluta stella europea con dei numeri unici. Da qui il pensiero alla possibile conquista del Pallone D'Oro: “A chi avrei dato il Pallone d’Oro? A me stesso. Con il Bayern Monaco abbiamo vinto tutto. Bundesliga, Coppa di Germania, Champions League. Sono stato il capocannoniere. Ovviamente la pressione su un altro giocatore magari era più forte. Ma con i miei numeri a chi altro sarebbe dovuto andare il Pallone d’Oro? Chiunque con i miei numeri avrebbe vinto. Sinceramente, comunque, non ci ho pensato più di tanto. Volevo la Champions League, era la mia priorità. E ce l’ho fatta”.