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Data: 27/04/2018 -

L’escalation di Musa Barrow: cos’ha portato il gambiano ad essere un titolare dell’Atalanta

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h1>CURIOSITà: DALLA GAMBIA ALLA “NUOVA VITA”

Quando il suo scopritore, nonché attuale agente, Luigi Sorrentino, gli chiese se gli andasse di venire in Italia, Barrow non ci ha pensato mezzo secondo. Sorrentino era convinto di aver trovato il nuovo Kakà, salvo poi vedere il suo assistito avanzato di ruolo e trasformato in attaccante. Musa, da sempre innamorato del pallone. Fin da bambino quando, in cura in ospedale, ne ricevette uno in regalo senza più separarsene. In quel momento realizzò per la prima volta come il suo sogno potesse presto divenire realtà. Ovvero, quello di poter un giorno imitare le gesta di quel Zinedine Zidane idolo incontrastato, tanto da imitarne anche il look. Correva l’estate 2016. Biglietto aereo da Kanifing, distretto della capitale gambiana Banjul a pochi minuti dall’Indipendence Stadium, impianto della Nazionale gambiana che Barrow ha visitato più volte in compagnia del fratello, in direzione Bergamo. Appena 2 anni dopo è già diventato un idolo nazionale in patria. E primo gambiano a segnare in Serie A. Pensate che quando gioca l’Atalanta, tutti gli amici della famiglia Barrow si riuniscono nella casa d’origine della famiglia in Gambia – dove abita ancora la madre, a cui il ragazzo è legatissimo anche a causa della scomparsa prematura del padre - per seguire la partita. Tutti a fare il tifo per la Dea: “L'Atalanta per me è davvero importante e voglio fare tutto il possibile per aiutarla perché mi ha dato una nuova vita". Riconoscentissimo, Barrow. Dal cuore grande. Musa infatti, seppur ora sia in pianta stabile in prima squadra, è sempre pronto a supportare i compagni della Primavera con cui ha condiviso tantissimi momenti indimenticabili: "Prima di ogni partita mando sempre un ‘in bocca al lupo’ ai miei compagni della Primavera. E lo stesso fanno loro con me. C'è un bellissimo rapporto. Ho trovato degli amici veri, come Bolis, il capitano. Vi dirò di più: sono pronto a mettermi a disposizione anche della Primavera. Sarebbe bellissimo qualificarci per l'Europa League con la prima squadra e poi vincere lo scudetto con la Primavera". Ragazzo tanto esuberante in campo quanto pacato fuori. Religiosissimo: musulmano che non trascura le cinque preghiere giornaliere. Ma soprattutto concentrato sui suoi obiettivi. Non certo un tipo da vita mondana, anzi. Pochi grilli per la testa, a parte quando in compagnia dell’agente si reca al ristorante messicano a Bergamo. Per il resto, la maggior parte del proprio tempo lo trascorre in appartamento insieme al suo coinquilino Ebrima Colley, classe 2000 della Primavera nerazzurra.


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