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Data: 06/04/2017 -

Bayern Monaco, Ancelotti: "Il mio sogno è il triplete. Lewandowski? Assomiglia ad Inzaghi"

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Bundesliga ad un passo, semifinale di DFB Pokal e Quarti di finale di Champions già in tasca. Prima stagione da incorniciare alla guida del Bayern Monaco per Carlo Ancelotti che, in un’anticipazione dell’intervista che questa sera andrà in onda su Fox Sports (ore 23:30), racconta il suo approdo in Germania. “Mi sento molto coinvolto in questo bellissimo ambiente, in questa struttura e in questa città. Il Bayern è un club fantastico. In questi primi 9 mesi mi sono trovato molto bene”.

Eredità pesante quella di Guardiola: “Pep ha un suo gioco, una sua filosofia che poi non è nemmeno così diversa dalla mia. Ho trovato una squadra molto ben preparata e ho cercato di mettere le mie idee in questa stagione e su questa squadra. All’inizio non abbiamo fatto benissimo. Cambiare qualcosa ha dato dei problemi alla squadra ma dopo la pausa invernale ci siamo allenati sulle cose da fare e abbiamo reso meglio. I giocatori sono molto professionali. Cambiare qualcosa che va bene non è facile. L’intensità del gioco è molto alta. Il Bayern la differenza la fa con la qualità dei calciatori. Se devo fare una comparazione con il campionato spagnolo, qui l’intensità è più alta, la qualità è diversa ma anche qui ci sono molti giovani di qualità. La generazione dei giovani calciatori tedeschi è molto forte”.

Ancelotti analizza poi alcuni singoli: “Neuer è un computer. È molto serio e professionale in tutto quello che fa. È un ragazzo divertente, parla un po’ l’italiano perché è stato qualche volta in vacanza in Italia, ma se lo devo definire in una parola dico 'computer'. Muller è il ragazzo più simpatico che abbiamo, gli piace scherzare e questo carattere l’ha aiutato anche nei momenti più difficili quando le sue prestazioni non erano al livello abituale. È un attaccante completo, con un grande movimento senza palla. Qualsiasi cosa gli chiedi la fa con naturalezza. Un giocatore senza palla formidabile per me. Lewandowski è il classico centravanti di una volta, potente, con un grande fiuto del gol. Il più grande centravanti del mondo in questo momento. Assomiglia molto a Inzaghi però ha anche il gioco aereo ed è potente. È completo e non solo un finalizzatore. Un giocatore che fa un gol a partita è candidato ad essere Pallone d’Oro. Il successo personale è legato al successo di squadra”.

L’allenatore italiano ha subito conosciuto uno degli eventi più importanti della Germania: l’Oktoberfest: “Mi sono trovato bene ma fortunatamente c’è solo una volta all’anno altrimenti sarebbe un problema”.

In corsa su tre obiettivi con il sogno di arrivare in fondo a tutte e tre le competizioni: “Al Triplete ci dobbiamo pensare e provare. Sono i piccoli dettagli che fanno la differenza: un infortunio o un errore dell’arbitro. Quando si vive un momento positivo come quello di adesso il sogno è quello di tenere questo momento il più a lungo possibile”.



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