Era il 2006. Coppa del Mondo in Germania. Impossibile dimenticarla per noi. Il cammino dell’Italia ha una svolta dagli ottavi di finale contro l’Australia. Totti con un rigore allo scadere fa esultare a perdifiato gli italiani. Dall’altra parte del mondo, il rovescio della medaglia del calcio. Un quindicenne Mathew Leckie si dispera vedendo la sua Australia perdere così. Di anni da quella partita ne sono passati 16. Mathew è cresciuto e ha trascinato l’Australia agli ottavi di finale per la seconda volta nella storia della nazionale.
È stato suo il gol decisivo per la vittoria contro la Danimarca. Tre punti nel girone che mandano la squadra di Arnold al turno successivo. Già all’esordio nel Mondiale in Qatar aveva stupito con l’aggancio perfetto e l’assist per Goodwin nell’unico gol segnato contro la Francia. Con l’ultima rete si è confermato fondamentale per gli australiani.
Il football australiano e il calcio per caso
E pensare che neanche doveva giocare a calcio. Nato e cresciuto a Melbourne, la sua famiglia gli trasmette la passione per il football australiano. Tifoso sfegatato dell’Essendon (la squadra più titolata della Australian Football League) e del Box Hill. Famiglia molto sportiva, ma Mathew non vede lo sport come sua futura professione. Il suo sogno è fare il pilota di aerei.
Ma il cambio di scuola a 11 anni stravolge la sua visione. Quella nuova ha diversi bambini che vengono fuori dall’Australia, soprattutto dall’Europa. Saranno proprio i suoi nuovi amici a convincerlo a "convertirsi" al calcio. Entra subito nell’academy di un club semi professionistico, il Brimbank Stallions. Fino ai 18 anni gioca nell’equivalente della nostra Eccellenza, poi il grande salto nella massima serie australiana con l’Adelaide.
Leckie e il feeling con la Germania
Ci mette poco a diventare uno dei giovani fenomeni del campionato australiano. Grande atleticità, molto veloce e forte, perfetto per la Bundesliga. Non ci pensa due volte il Borussia Monchengladbach a prenderlo. Fa la prima stagione tra seconda e prima squadra insieme a ter Stegen con Favre in panchina. In Germania trova il suo ambiente ideale: prima l’FSV Frankfurt, poi la promozione con l’Ingolstadt e i 4 anni all’Herta Berlino. Nel frattempo diventa una stella della nazionale australiana vincendo nel 2015 la Coppa d’Asia insieme a Tim Cahill.
"Possiamo creare qualcosa di speciale"
"La Coppa del Mondo e i Socceroos uniscono la nazione. Quando i Socceroos sono usciti nel 2006, ero un fan orgoglioso e ora abbiamo l'opportunità di essere giocatori e rifarlo. Possiamo creare qualcosa di speciale, ma senza un altro risultato non significherà nulla". Così Mathew Leckie aveva detto nella conferenza stampa prima della partita contro la Danimarca. Il risultato è arrivato. La storia è stata scritta. Ora Totti e l’Italia non ci sono, il destino è tutto nelle mani di Leckie e compagni.