Tutta la trafila con la Lazio, la fascia di capitano, due presenze in prima squadra, l’esordio in Europa League, i gol… e poi? L’addio inaspettato. All’improvviso, sicuramente sofferto. Ma il prossimo anno Alessio Miceli non giocherà nella Lazio. Classe ’99, capitano della Primavera, centrocampista con un passato anche da centrale difensivo. A fine anno avrebbe dovuto firmare il primo contratto da professionista, era tutto fatto, ma nonostante un principio d’accordo iniziale non se n’è fatto nulla. La Lazio ha preferito lasciarlo andare. E un po’ a sorpresa, soprattutto perché Inzaghi ci aveva puntato, prima dell’esordio contro lo Zulte Waregem si era espresso a suo favore: “È un ragazzo serio, lo stimo”.
Miceli ha disputato tutta la stagione da titolare come capitano, 25 presenze e 5 reti con la Primavera. Nel mezzo, l’esordio da titolare in Europa League e due panchine in Serie A. Qualcosa di indimenticabile. Ma alla fine la sua storia con la Lazio si concluderà. Impegno, professionalità e attaccamento ai colori non sono bastati a convincere il club a puntare su di lui. Ha giocato perfino con un infortunio, stringendo i denti fino all’ultimo, anche nel derby contro la Roma con la squadra già retrocessa in Primavera 2. Senso del dovere. Niente contratto da pro però, sarà addio.
Operato martedì al menisco presso la Clinica Paideia dal dottor Lovati, Miceli si svincolerà il prossimo luglio e sarà libero di trovarsi un altro club. Le richieste non mancano, l’interesse c’è. È un profilo che piace. Ma dopo 10 anni di Lazio la sua storia coi biancocelesti non avrà un seguito. L’amarezza c’è ed è normale, ci sta, ma la testa è già proiettata al futuro. E alla prossima sfida.