Tre punti e un sorriso largo così. Luciano Spalletti ha commentato a Sky la vittoria per 3-0 della sua Inter contro la Lazio. Ed è soddisfatto per il risultato finale ma non troppo. "Quello che diventa fondamentale è sempre la prestazione" dice l'allenatore dell'Inter. "Noi anti-Juve? No, noi dobbiamo essere l'anti-noi. Dobbiamo riuscire a gestire la partita come abbiamo fatto nel primo tempo. Nel secondo tempo siamo stati l'anti-nessuno o anti-tanti: ci mancava un marchio preciso, abbiamo perso troppi palloni e abbiamo permesso loro di creare qualche problema. In quello vedo più ciò che non abbiamo fatto noi, piuttosto che quel che hanno fatto loro. E i nostri avversari sono bravi: hanno una squadra fortissima".
L'elemento maggiormente di spicco è stata l'assenza di De Vrij, tenuto in panchina per: "una questione ambientale. Non c'era bisogno di farlo fischiare da tutto lo stadio" commenta Spalletti. "Lui è un ragazzo di una maturità e una sensibilità infinita, magari avrebbe sbagliato due palloni e non si sarebbe trovato nelle condizioni ottimali di giocare. Borja Valero? A Barcellona è stato fondamentale per esempio. Oggi dovevamo fare in modo che la squadra avesse tutte le prerogative per vincere la partita. Joao Mario? Ha fatto bene nel primo tempo; nel secondo tempo ha patito il minutaggio che cominciava a farsi sentire. L'idea era di fare una staffetta proprio con Borja, con l'inserimento di quest'ultimo quando poi la partita si faceva davvero calda".
Arriva anche una considerazione sulla prova della squadra, che sembra cresciuta molto. "Oggi abbiamo giocato bene? Non si fa una gara così se non c'è un percorso dietro" conclude l'allenatore dell'Inter. "Arrivare fino a qui dopo la sconfitta di Parma? È differente. Chi viene qui nell'Inter o gioca per vincere, o si resta come era prima. Il presidente è stato chiaro: ci vogliono ambizioni. Bisogna cercare di avere sempre questo atteggiamento, deve essere tutto abbastanza normale".