L'etichetta di predestinato addosso e tanta voglia di continuare a stupire. Eccolo l'identikit di Pietro Pellegri, baby talento del Genoa di Juric, record (e gol) dopo record finito nel mirino di Milan, Inter e Juventus in Italia, con l'Europa spettatrice interessata. Classe 2001, talento e personalità da vendere, complice l'infortunio a Lapadula Pellegri si è ritrovato a guidare l'attacco del Grifone, mettendo a segno una doppietta in casa con la Lazio. Prima doppietta in Serie A amara, visto il ko finale. Diverso il risultato invece di domenica pomeriggio a Cagliari. "Dove abbiamo trovato una vittoria molto importante, anche perché avevamo bisogno di fiducia in noi stessi" le parole del giovane attaccante al Genoa Museum and Store, in occasione dell'incontro organizzato con i tifosi rossoblu. Cagliari alle spalle, i prossimi impegni sulla carta proibitivi per Pietro e il suo Genoa si chiamano Milan a San Siro e Napoli a Marassi.
"Come li affronteremo? Lavoriamo duro per andare a vincere, abbiamo ritrovato i tre punti col Cagliari e ora siamo pronti a ripartire forte. - dopo le difficoltà di queste prime giornate - Credo che ci sia stata anche un pizzico di sfortuna, col tempo arriverà anche la fortuna". Dal momento della squadra al rapporto con l'allenatore Ivan Juric. "Mi dà molti consigli per migliorare, ho molta fiducia in lui e lo ascolto sempre". Anche perché da imparare ci sono i segreti per superare i difensori della Serie A, sempre sulle orme di "Ibrahimovic, il mio idolo. L'impatto con i difensori della Serie A? È stato, loro mi marcano e io cerco di fare gol". Quello col Ferraris invece "è stato un impatto bello forte: primo perché io sono nato a Genova, e poi perché sono genoano da quando sono bambino e giocare a Marassi davanti a così tante persone è un sogno che si è realizzato". Come quello ancora nel cassetto di "un gol al derby? Sarebbe un sogno".