“La sua forza è la testa!". (Federico) Giampaolo racconta Torreira: "M...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 31/10/2017 -

“La sua forza è la testa!". (Federico) Giampaolo racconta Torreira: "Marco folgorato da Lucas già ai tempi della Primavera del Pescara”

profile picture
profile picture

"Personalità da vendere, buonissima tecnica. Bravo in tutte le due fasi, mentalmente fortissimo". Il primo impatto spesso dice molto, se non tutto. In campo, ok. Ma fuori? "Di un'umiltà straordinaria, anche un po' timido, ma era normale: Lucas arrivava dall'altra parte del mondo, non capiva nemmeno la nostra lingua". Immagini, parole e ricordi firmati Giampaolo, Federico. Non Marco, l’inventore di quella macchina perfetta chiamata Sampdoria, quella dove Lucas (Torreira) ha iniziato a farsi conoscere al mondo, senza mai più smettere di brillare. Ma l'altro, Giampaolo. Come il fratello anche lui allenatore, dopo aver passato buona parte della vita a fare gol con le maglie (tra le altre) di Verona, Spezia e Palermo: quel Federico, primo allenatore di Torreira al suo arrivo in Italia. "Era il 2013, allenavo la Primavera del Pescara. Il transfer di Lucas sembrava non arrivare mai, ma lui aveva iniziato ad allenarsi con noi...”.


TORREIRA STORY



Da Fray Bentos, capoluogo da 23mila abitanti del dipartimento di Rio Negro in Uruguay, a Pescara: biglietto di sola andata. Eccolo il primo Lucas Torreira: “Arrivato giovanissimo. Diciassette anni appena, ma aveva già benissimo in mente dove voleva arrivare” racconta Federico Giampaolo a GianlucaDiMarzio.com, a due giorni dalla prima gioia (in pochi minuti trasformata in doppietta) in Serie A: “Devo ancora vedere le reti, ma mi hanno detto che ha fatto un grandissimo gol su punizione mettendo la palla sotto all’incrocio. Giusto?". Esatto. “Ha scelto un modo banale per regalarsi il primo gol in A". Sorride Federico, che riavvolge il nastro fino alla prima immagine di Lucas: "Un ‘piccoletto’, col suo Mate sempre al seguito. E all’inizio un po’ tutti ci siamo chiesti se la sua statura - 167cm di intelligenza pura - potesse rappresentare un problema”. Dubbi, spazzati via già al primo allenamento. “Rispetto ai ragazzi della sua età era due passi avanti, soprattutto a livello di testa”. E infatti di quella squadra Lucas diventa in fretta capitano. “Perché aveva un carisma e una personalità fuori dal comune per la sua età: aveva già in testa l’obiettivo da raggiungere, quello di arrivare a fare il calciatore professionista”.


"ERA UNA SECONDA PUNTA..."



Pallone tra i piedi e sguardo fisso alla... porta. “Eh già, perché Torreira in Italia è arrivato che era una seconda punta, in Uruguay giocava così: ottima tecnica, grande dribbling. Quel ruolo aveva dimostrato di poterlo fare bene”. Fiuto del gol e piedi buoni, eccolo Lucas: professione (oggi) centrocampista, con un passato da attaccante. Là davanti, dove da subito si dimostrò capace di attirare l’attenzione di Giampaolo. “Mica io però, a rimanerne stregato in tempi non sospetti fu mio fratello”. È il 2013. “Marco era venuto a vedere una partita della Primavera a Pescara e mi disse: “Ma chi è quel ragazzino? È bravo tecnicamente, sa giocare”. “Guarda è arrivato da poco, è uruguaiano, si chiama Torreira”. Oggi giocatore fondamentale della Sampdoria targata Giampaolo, Marco. “Che qualche anno dopo se lo trovò a Genova: di Lucas e di questo episodio riparlammo quando si ritrovarono assieme”. I Giampaolo nel destino, di questo ‘piccoletto’ sbarcato in Italia con la missione di diventare un campione. “Ad accoglierlo quando è arrivato c’ero io, Marco lo ha poi migliorato e perfezionato. Nella sua carriera ha avuto a che fare con buona parte della famiglia - sorride Federico - ma il merito di dove è arrivato è sicuramente tutto suo”.


CARTOLINE DA PESCARA


Molta tecnica e un buon dribbling, ricordi di quegli anni da mezza punta. “Da play è migliorato tantissimo, vede prima la giocata, fa tutte e due le fasi e per il ruolo che ricopre è fondamentale. Lo trovi sempre al posto giusto nel momento giusto, tatticamente è intelligentissimo. Il paragone con Verratti? Secondo me può diventare anche più forte, la squadra si vede che si appoggia a lui, è ormai un punto di riferimento. È un giocatore completo e sinceramente in Italia ce ne sono pochi. Dove può migliorare? È un giocatore al quale se dai degli input, delle nozioni nuove, lui le incamera e le fa sue, le migliora. Per la sua età sta facendo passi da gigante, può migliorare sull’esperienza di una partita, sul capire durante la gara come comportarsi, più una qualità di esperienza che di questione tecnica. Lucas in una parola? Superlativo, perché io me li ricordo i dubbi sulla sua fisicità degli addetti ai lavori: “la B non la regge, l’impatto con la A è un’altra cosa”. In entrambe i casi, ha dimostrato di poterci stare alla grande, diventando un giocatore fondamentale. "La sua vera forza? La testa. Ha fame, è uno che vuole arrivare, ha un obiettivo da raggiungere e ci sta riuscendo”.


GIOIELLO SAMP



Macchina quasi perfetta in campo, motorino inesauribile del centrocampo blucerchiato, ma lontano dal campo? “Umile, disponibile e silenzioso. Parlava poco, lasciava fosse il campo a parlare per lui: un giocatore dalla mentalità ‘vecchio stampo’, si vedeva che arrivava ‘dalla strada’. Aveva già quella voglia che lo ha spinto così in alto e che assieme alle sue grandi qualità gli ha permesso di fare le grandi cose che stiamo vedendo”. Inseparabile Mate sempre con lui. “Lo aveva sottobraccio già al suo arrivo a Pescara, ne beveva in continuazione. - sorride Federico - È una loro tradizione, coinvolse anche tutti i suoi compagni”. Trascinatore silenzioso, in campo e fuori. Da Fray Bentos a Genova, passando per Pescara. “Destinazione Big? (Inter e Atletico lo seguono da tempo) In Europa Lucas per me può giocare dappertutto: Italia, Spagna, Inghilterra. In ognuno di questi campionati può dire la sua, lo sta dimostrando sul campo. La Nazionale? Se continua così arriverà sicuramente. È lineare, costante: non è uno che fa due o tre partite buone e poi le altre sottotono. Durante l’arco del campionato te lo ritrovi sempre, è affidabile anche sotto questo punto di vista”. Parola di Federico, che a Lucas Torreira ha regalato il primo abbraccio e le prime indicazioni. Prima di ‘consegnarlo’ al fratello Marco, col quale Lucas ha iniziato a splendere. Domenica pomeriggio la prima gioia in un A, diventate subito due, da festeggiare con una dedica speciale: quella per l’amico d’infanzia Lucas Olivera, al quale per il compleanno “Il Toro” ha regalato gol ed esultanza. Col numero ventuno, gli anni dell’amico che ora vive con lui nella casa di Nervi. E ora c’è il derby, la partita più attesa dell’anno. E Lucas lo ha fatto capire, non la vuole più smettere di brillare.



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!