Un’altra avventura per rimettersi in gioco, in un campionato tutto nuovo per lui. La solita passione e la grinta di sempre, per spingersi oltre le ultime esperienze tra Empoli e Pescara. Alberto Gilardino tornerà in campo con la maglia dello Spezia: a 35 anni, per la prima volta in Serie B. Lui che, non ancora maggiorenne, esordí in Serie A con la maglia del Piacenza contro... il Milan. Segni del destino: la “prima” in carriera proprio contro quei rossoneri che, qualche anno più tardi, avrebbero portato Alberto sul tetto d’Europa.
Ora, diciotto anni più tardi, una nuova prima volta, in Serie B. Una scelta dettata dall’amore per il calcio, di cuore, per uno come lui. Ha vinto il Mondiale nel 2006, suonando il violino dopo aver segnato, lui che... la poteva “tenere anche vicino alla bandierina, cerca l’uno contro uno, Gilardino, dentro Del Piero, Del Pierooooo!”. E il gran finale lo ricordiamo ancora. Piacenza, Verona, Parma, Milan, Fiorentina, Genoa, Bologna e Palermo prima delle esperienze da dimenticare con Empoli e Pescara: con la numero 11 addosso, Gila ha fatto innamorare del pallone tanti tifosi. E se n’è innamorato lui per primo, pronto a tornare in campo a 35 anni. Un campionato tutto da scoprire, la Serie B, una squadra nuova, lo Spezia, e una maglia diversa dalla vecchia, cara, numero 11: quest’anno Gila giocherà con la 10. Chissà quanti, tra i suoi colleghi, alla passione e al calore di La Spezia avrebbero preferito i milioni degli americani, arabi, cinesi. Gila, però, stavolta non ci ha pensato neppure: un’altra esperienza come quella con il Guangzhou di qualche anno fa, durata appena tre mesi, non faceva più per lui. E così, dopo essere entrato nella storia della Serie A con ben 188 reti, è arrivato il momento di conquistare un nuovo torneo. In estate, ci avevano provato la Cremonese e il Venezia di Inzaghi, ma l’accordo definitivo non è mai arrivato. Ora, finalmente, l’ufficialità: Gila resta in Italia, alla faccia di chi ce lo voleva soffiare. Dal flop di Empoli alla voglia di rivalsa con lo Spezia, il suo è lo stesso percorso di Marilungo, avuto come compagno di reparto durante la triste esperienza in Toscana e ora nuovo partner offensivo con le Aquile. Zero gol la scorsa stagione per entrambi, Guido è già a quota 2 marcature nell’attuale torneo. Adesso, via con gli assist al Gila. Perché si sa: finché resta nelle sue mani, quel violino non può smettere di suonare.