Se c’è un destino già scritto per tutti, quello di Fabián Ruiz è una linea continua che va da Dimaro ad Udine. Pochi i chilometri che separano le due città in cui lo spagnolo ha bagnato i suoi due esordi al gol con la maglia del Napoli. Contro il Gozzano, in amichevole la scorsa estate, la prima perla in azzurro, un sinistro preciso che si infila all’angolino e lascia senza parole molti dei tifosi azzurri alla scoperta di questo ragazzo classe 1996 arrivato per 30 milioni di euro senza fare troppo rumore. Peso specifico molto più importante quello arrivato alla Dacia Arena questa sera, il primo gol in Serie A per il nativo di Los Palacios e il quarto di uno spagnolo in Serie A con la maglia del Napoli, dopo Albiol, David Lopez e Callejon.
La forma, però, è simile: di sinistro o di destro, Fabián riesce a prendersi la scena sempre con parabole incredibili. Lo sanno bene i tifosi della Spagna che l’hanno visto esultare qualche giorno fa con la selezione Under 21 di cui è ormai leader e punto di riferimento, lo sa bene da stasera anche Scuffet, il portiere dell’Udinese che proprio non è riuscito a togliere quel pallone dall’angolino più alto alla sua sinistra. La stima di cui già gode in patria non era cosa nota quando è arrivato in azzurro qualche mese fa. Il primo approccio con Napoli fu addirittura da turista, con una crociera nel Mediterraneo che faceva tappa proprio in Campania. Aurelio De Laurentiis doveva solo affondare il colpo per strapparlo al Betis, ma lui non ha mai giocato a fare il protagonista, più contento dei fatti che di sorrisi e parole alle telecamere.
Il suo fare da bravo ragazzo ha colto subito nel segno. Nello spogliatoio del Napoli ci hanno pensato Albiol e Callejon a fargli da apripista, con Ancelotti, invece, ci ha pensato la sua qualità. A 22 anni ormai compiuti, Fabián ha già dimostrato di essere uno dei prospetti migliori del panorama internazionale, una classe così cristallina da non pesare troppo nemmeno nelle attente casse del Napoli. I 30 milioni versati per la clausola rescissoria potrebbero valere presto il doppio, nel frattempo Ruiz pensa a godersi l’esperienza napoletana dentro e fuori dal campo.
Nei primi giorni di Napoli si è goduto le bellezze di Capri e del Golfo insieme con la famiglia, forse perché il sole del Sud Italia ricorda quello dell’Andalusia tanto amata. In campo, poi, ci ha messo poco a guadagnarsi la fiducia di compagni e tifosi. L’infortunio iniziale aveva complicato le cose, ma da quando è rientrato a pieno ritmo Ancelotti si è fatto pochi problemi a puntare su di lui: prima l’esordio da titolare in Champions con la Stella Rossa, poi i minuti accumulati anche in campionato. Contro l’Udinese parte da semi-titolare per l’infortunio lampo di Verdi e i numeri parlano per lui: un gol che mette in discesa la gara, 84 passaggi, due dribbling vincenti e tre palle recuperate. La nascita di una stella tra le mani di un nuovo Napoli.
Gennaro Arpaia