L’obiettivo era da conquistare a tutti i costi, e alla fine la Juventus di Massimiliano Allegri può dire di averlo quasi raggiunto. Era il minimo, ma se si deve ricostruire, bisogna farlo dal basso: la storia dei bianconeri l’ha sempre imposto.
La Champions League, se tutto finirà come deve, sarà una competizione in cui i bianconeri saranno impegnati anche per la prossima stagione. Con la speranza di vincere di più.
“Se non vinciamo, mi girano i c…”
L’avete visto il titolo qui sopra? Bene, le parole sono testuali. Ma testuali davvero. Le ha dette Massimiliano Allegri, che in conferenza stampa, abbandonata davvero ogni possibilità di poter vincere lo scudetto, ha cominciato a fare il punto sulla stagione che sta per concludersi. Un quarto (o terzo) posto, una finale di Coppa Italia e un trofeo, quindi, da provare a conquistare. Ma è inutile dire che per l’anno prossimo, al centro ci sia ritrovare il primo posto in Serie A, che manca da due anni.
Allegri era stato chiamato per questo: provare a tornare a vincere dopo una stagione difficile con Pirlo e un’altra, pur vittoriosa ma altrettanto complicata, con Sarri. Ma soprattutto, con l’idea di cambiare un gruppo che ruoterà attorno a Vlahovic e a dei costi più limitati.
Per questo motivo, non stupisce (più) il fatto che a fine stagione verosimilmente Paulo Dybala non vestirà più la maglia bianconera. Il piano di ricostruzione prevede infatti che l’argentino possa salutare, per lasciare magari spazio a un altro rinforzo di esperienza, argentino pure lui, come Angel Di Maria.
Un giocatore perfetto, secondo i pensieri di Allegri e della società, per favorire il più possibile appunto Vlahovic e permettergli di segnare il più possibile. Anche per non far arrabbiare troppo l’allenatore...