“Il nostro segreto è che siamo una famiglia!”. Qualunque persona che capita di incontrare allo stadio Menti, dirà questa frase prima di qualsiasi altra cosa. E in effetti camminando per Castellammare, vivendo soltanto per qualche minuto i luoghi della Juve Stabia, ti rendi conto dell’atmosfera magica che si è creata in questa stagione. Questione di alchimia. Tra squadra e tifosi, società e città. Castellammare vive di calcio, con un entusiasmo ritrovato.
Merito della Juve Stabia di Gaetano Fontana, capolista del girone C di Lega Pro. E, soprattutto, di una società che lavora con grande passione. Dal presidente Manniello al magazziniere, passando per i componenti dell’ufficio stampa: tutti stabiesi doc e gialloblù fin dentro le vene. C’è l’esperienza di Raffaele Persico, mente storica della Juve Stabia: figuratevi che ricopre il ruolo di segretario dal lontano 1975, senza un anno di sosta. E poi l’entusiasmo di Ciro Polito, ex portiere di Serie A con l’Atalanta, il Catania e il Sassuolo tra le altre. Lui è napoletano ma stabiese d'adozione, avendo chiuso la carriera da calciatore proprio in gialloblù. Il tutto giostrato dal dg Clemente Filippi, che nella Juve Stabia ha ricoperto qualsiasi ruolo, e dal ds Pasquale Logiudice. Una macchina perfetta, dove ognuno rispetta il lavoro dell’altro. Una famiglia, appunto.
E poi ci sono i calciatori che, si sa, vanno e vengono. In estate la società ha rivoluzionato la rosa, c'è chi viene dalla Serie A e chi dai dilettanti. Ma quest’anno è bastato veramente poco a creare un gruppo fantastico. Merito della saggezza, dell’equilibrio e della voglia di Gaetano Fontana. Accompagnato dal suo fido assistente, quel Fabio Caserta che in Serie A ha vestito le maglie di Atalanta, Palermo e Catania e che ha concluso la sua carriera proprio da capitano della Juve Stabia (rileggi la sua storia). I gialloblù divertono, hanno finalmente riportato i tifosi al Menti. Ora Castellammare sogna con i gol di Ripa, con le giocate di Marotta e Sandomenico. Solo per citarne alcuni perché, si sa, in una buona famiglia ognuno è fondamentale per mantenere il giusto equilibrio.
Quest’anno le “Vespe” (così sono chiamati i calciatori gialloblù) sono tornate a pungere. E hanno creato un tutt’uno con i tifosi. Che li accompagnano con cori e tamburi, in stile ‘Bombonera’. Il pubblico spinge i calciatori e i calciatori… spingono il pubblico! Dal primo al 90', e anche oltre. Ogni anno la curva decide un nuovo modo per festeggiare le vittorie. Ora è il momento della 'geyser dance' tanto di moda dopo gli Europei grazie all'Islanda. Rigorosamente dopo aver cantato la famosa canzone napoletana 'Funiculì Funiculà', nata proprio da queste parti. E come lo stadio Menti partecipa con entusiasmo ai gol della Juve Stabia, gli stessi giocatori chiamano in causa i tifosi gialloblù in ogni situazione. Con le esultanze più strane, diverse ogni settimana. Ad inventarle è bomber Ripa, ritrovatosi grazie alla cura Fontana dopo un infortunio che lo ha tenuto per un anno fuori. Figuratevi che gioca (e segna!) con una gamba più lunga dell’altra. Ma nonostante questo, quando viene chiamato in area di rigore è letale. E ogni settimana ne inventa una diversa. Le prova durante gli allenamenti e… “quando gioca la Juve Stabia aspettiamo che segni per vedere che esultanza ha pensato Ripa in settimana”. Domenica, ad esempio, si è improvvisato pugile stendendo tutti i suoi compagni. La settimana precedente ha fotografato alcuni calciatori gialloblù sotto la curva del Menti (in foto sotto). In passato, invece, era famoso per l’esultanza con la maschera di Spiderman. Ne ha per tutti i gusti bomber Ripa, “l’importante è che continui a segnare così”.
La magia del Menti, dicevamo. In ogni angolo dello stadio si respira aria di Juve Stabia e di storia. Dal prato verde agli spogliatoi, che iniziano con “Casa Juve Stabia”, allestita proprio quest’anno (guarda le foto nella gallery in alto). Basta un giro per rivivere in pochi secondi la storia gialloblù: da quando le immagini erano ancora in bianconero all’ultima promozione in Serie B. Immancabili, poi, i classici santini all’ingresso in campo. D’altronde siamo a quattro passi da Napoli e, si sa, da queste parti con la scaramanzia non si scherza.
Ma la Juve Stabia non è solo campo. Anzi. I calciatori vivono la città, tutti hanno deciso di prender casa a Castellammare. Al massimo in qualche paese vicino, senza allontanarsi troppo. E capita spesso di vedere i giocatori gialloblù in città, anche prima e dopo gli allenamenti. Perché anche fuori dal campo, c'è voglia di trascorrere del tempo insieme. Per una squisita cena sul lungomare di Castellammare. O, perché no, per fare qualche acconciatura stravagante. Rigorosamente da “Passaro acconciatori”, parrucchiere di fiducia dei calciatori gialloblù. “Sì, vengono praticamente tutti qui – ci ha raccontato Carlo, il titolare – ed ogni volta mi chiedono un’acconciatura diversa. Il più pazzo di tutti è Izzillo, che si taglia i capelli sempre in modo strano. Rigorosamente rasati ai lati e con la cresta, e non può mancare un disegno sui lati. Linee, frecce, ogni volta è un macello. Poi vengono Sandomenico, Del Sante, Bacci, Cancellotti. Liotti è invece passato dai capelli lunghi e biondi alla cresta. E gli sta portando bene, perché da quando si taglia i capelli da me sta trovando sempre più spazio”. Insomma, dalla parti di Castellammare va di moda la cresta. L’allenatore Fontana, però, la pensa diversamente… “Una volta venne da noi e ci disse ‘Ma qui fate anche dei tagli per persone normali? Ovviamente è stato accontentato”, aggiunge ridendo Carlo Passaro.
Dalle esultanze con il Menti alle acconciature: ogni occasione è buona per vivere la città e per respirare l’aria di Castellammare. Il vero segreto della favola Juve Stabia: “Più che una squadra, un famiglia”. Che ora ha ricominciato a cullare un sogno chiamato Serie B.