Otto indizi fanno più di una prova. Ormai si parla di giurisprudenza. La Juventus allo Stadium quando gioca contro la Roma, vince. E questa sera la legge non scritta dello stadio di Torino non ha fatto eccezione. 1-0 per i bianconeri, gol di Benatia. Uno dei tre grandi ex della gara, quasi ad assecondare una serata nera (e bianca) per i giallorossi, fatta di delusioni e assunti non scritti: Stadium inviolabile, gol subito da chi ha vestito la tua maglia.
Con quella di questa sera fanno otto vittorie consecutive allo Stadium, sette in Serie A e una Coppa Italia. Un tabù pesante, che diventa macigno leggendo i dati dei gol: 20 a 3 per i bianconeri. Un dominio incontrastato sui giallorossi che perdura da cinque anni. E questa sera la gara non è stata da meno. Troppo molli i giallorossi per arginare lo strapotere fisico di una Juventus versione deluxe. La differenza fisica e atletica - in alcuni interpreti - è stata la chiave della gara. Le occasioni non sono mancate da una parte e dall’altra, ma la Juventus è stata più cinica. Per un Benatia che dopo la traversa ribadisce in rete, ci sono El Shaarawy e Schick che tirano contro Szcesny e Florenzi che colpisce la traversa. La differenza questa sera l’hanno fatta le situazioni e gli 1 vs 1. E la Juve li ha vinti tutti. Una costante ormai per gli uomini di Allegri, che dopo la sconfitta con la Sampdoria hanno fatto un vero e proprio click mentale. Quattro vittorie ed un pareggio in Serie A. Gol fatti 7, subiti nessuno.
Un rullo compressore che ha travolto anche la Roma, tornata a perdere una gara di Serie A dopo più di due mesi e ormai diventata gravemente carente sotto porta. Se non segni non vinci. Non è una legge del calcio, è semplicemente logica. Con quella di questa sera sono tre le sconfitte stagionali dei giallorossi, contro Inter, Napoli e Juventus, proprio le tre squadre che la precedono in classifica. Se con l’Inter la sfortuna aveva giocato un ruolo importante, contro Napoli e Juventus il gioco e la casella zero ai gol fatti è stato un fattore. Dovrà lavorare Di Francesco, ripartendo dal finale di questa gara. Arrembante e per la prima volta contro la Juventus, convincente e pericoloso. Florenzi e Under prima e Schick all’ultimo hanno messo paura a Szczesny. Era ormai un 4-2-3-1 super offensivo, con maggiore dinamismo e qualità, soprattutto davanti. Un altro indizio per il futuro. Alla Juventus bastano quelli della classifica. -1 dal Napoli e + 4 dall’Inter. La vettà è lì ad un passo.