Kalidou Koulibaly ha parlato in un'intervista al Corriere dello Sport del suo momento personale come calciatore e come uomo. Il difensore lancia una previsione sulla squadra che vincera lo scudetto: "Il Napoli. E lo scriva. Noi ci crediamo. La sconfitta di Torino non lascia tracce. E poi il campionato è appena cominciato". "Napoli non ti tollera, ti ama. Ne ho avuto testimonianza e ripetutamente, non solo nei momenti felici ma anche nella quotidianità. Una delle giornate dure, quella dopo l'autorete con la Juve, me l'ha addolcita la gente. Mi sono ripreso molto in fretta".
A Koulibaly di certo non manca personalità e determinazione. E oltre al campionato, si dovrà pensare anche alla Champions, con una sfida stellare già in programma martedì prossimo al San Paolo, che si intreccia inevitabilmente con il tema di lotta al razzismo molto caro al difensore senegalese: "La Champions è un brivido. La pelle d'oca. Napoli-Liverpool sa di nuovo di spettacolo. Ecco io a chi ci fischia e a chi ci offende voglio dire solo che noi siamo qui per dare qualcosa di nostro, per divertire e divertirci, per condovidere certe emozioni. Che senso ha fare il verso della scimmia?".
Al difensore classe 1991 non interessa essere (solo) un grande calciatore: "I miei sono qua da dieci giorni, hanno colto l'amore di Napoli nelle passeggiate. Gente che mi avvicina, mi chiede foto, mi dimostra i sentimenti che prova nei miei confronti. E me lo hanno ripetuto: resta quel che sei. Sii buono e bravo. È questa l'immagine - prosegue Koulibaly - che voglio lasciare di me quando non giocherò più. Voglio fare del bene. Voglio che esistano rapporti umani forti, radicati, intensi: l'amicizia, la serenità, la famiglia sono i beni più preziosi e non si possono acquistare con i soldi".
L'intervista completa sul Corriere dello Sport in edicola oggi