Fabio Pecchia e Filippo Fusco – all’epoca allenatore e direttore sportivo dell’Hellas Verona – non hanno mai smesso di sostenere che con Moise in campo in quel finale di stagione il campionato della squadra gialloblù non si sarebbe concluso con la retrocessione in Serie B.
Serie A 2017-2018, Kean – giovanissimo attaccante classe 2000 scuola Juve – arriva al Verona in estate con tanta voglia di dimostrare il suo valore. Anche troppa, forse. Talento acerbo, ma con qualità e voglia di imparare. Il gol contro il Torino, poi quello contro il Milan impreziosito da una prova super e la doppietta contro la Fiorentina.
Un ritiro come svolta: la Juve 'crede' in Kean
Moise scalpita, gioca e segna. A marzo però un problema agli adduttori lo mette ko per la restante parte di stagione. Un stop arrivato proprio nel momento più alto della sua brevissima carriera. Il Verona retrocede, lui fa ritorno alla Juventus. Le 19 presenze in gialloblù e la prima stagione da protagonista in Serie A fanno maturare il ragazzo.
E la Juve se ne accorge subito. Durante il ritiro estivo dell’estate 2018, infatti, i bianconeri trovano un altro Kean: allenamento, fatica, sacrificio e dedizione al lavoro. Scatta la scintilla con il mondo Juve. Allegri e i dirigenti sono sempre più convinti che il ragazzo si farà e decidono di farlo rimanere in bianconero, nonostante le tante richieste di mercato dall’Italia e dall’estero.
Sassuolo e Bologna, ma anche OM e Lione: quante offerte per Kean
La scorsa estate Sassuolo e Bologna chiedono con insistenza Kean alla Juventus: sul piatto la possibilità di garantire al ragazzo un minutaggio importante, favorendone così il processo di crescita. I bianconeri però decidono che la soluzione migliore sia quella di trattenere il calciatore, nonostante la grande concorrenza in attacco. Dall’estero l’Olympique Marsiglia prova a portarlo in Ligue 1 viste anche le difficoltà di chiudere l’accordo con Balotelli, sempre in Francia ci prova anche il Lione. Ma la risposta della Juventus è sempre la stessa: Moise resta a Torino.
La verità sul tentativo Milan
Il ragazzo però nei primi sei mesi gioca pochissimo, nonostante la stima di Allegri e del ds Paratici. E con il mercato di gennaio alle porte la tentazione di cambiare aria c’è, anche perché a contattare l’entourage di Kean arriva il Milan. Moise piace tantissimo a Leonardo e Gattuso, l’interesse dei rossoneri è concreto. Il Milan però, nel bel mezzo della vicenda Higuain non affonda il colpo con la dovuta convinzione anche per evitare di compromettere i rapporti con la Juventus durante la delicata trattativa legata al futuro del Pipita.
Un eventuale arrivo di Kean (oltre a quello di Piatek nell'ambito dell'operazione Higuain), inoltre, avrebbe rischiato di ridurre notevolmente il minutaggio di Cutrone. I bianconeri non lasciano grandi spiragli (QUI), l'affare non si fa. La stima di tutto l’ambiente rossonero per Moise resta immutata ancora oggi, ma il momento giusto per provare a portarlo a Milanello sembra forse essere passato.
Tra rinnovo e futuro
A gennaio Kean resta alla Juve, il resto è storia recente. La doppietta all’Udinese, i minuti finali della gara di Champions contro l’Atletico, la stima di Mancini, la chiamata in azzurro e il gol contro la Finlandia nelle qualificazioni al prossimo Europeo (QUI). E il futuro? I bianconeri sanno di avere tra le mani un potenziale campione e i primi segnali all’entourage del ragazzo per parlare del rinnovo di contratto in scadenza nel 2020 sono già arrivati. Volontà chiara e precisa. Se ne riparlerà, senza fretta. Kean d’altronde ha imparato a pazientare. E a far parlare il campo.