Un parco auto fantastico. Uno schieramento di vetture di lusso all’esterno del campo d’allenamento del Chelsea. E poi… una Mini. Il proprietario? N’Golo Kante, un giocatore da oltre 30 milioni di sterline con una macchina molto poco glamour. Sarà, ma il francese di cambiarla non ha alcuna intenzione: “Non sono mai stato un amante delle auto. La mia Mini mi è stata utile per imparare la guida a sinistra. L’ho presa a Leicester e continuo a guidarla”. Modesto, lontano dai riflettori e dagli eccessi. Anche su quattro ruote.
Da Claudio ad Antonio. C’è sempre un po’ d’Italia nella carriera inglese di Kante. Ha cambiato maglia, o meglio la sfumatura british di blu, ha rinunciato alla Champions con il Leicester ma non alla vetta del campionato. Metronomo di centrocampo, termometro della Premier. L’anno scorso con Ranieri, ora con Conte. Kante è sempre lì. Un aggettivo? Inamovibile. Uno di quei giocatori di cui non si riesce a fare a meno. “Ho scelto il Chelsea perché è un grande club. Cosa mi ha convinto a venire qui? Il progetto e un colloquio con Conte”. Ecco spiegato il trasferimento a Londra. Essenziale, a parole come in campo. E pensare che invece della palla da calcio è stato vicino alla palla ovale. “Quando ero a scuola ci facevano fare nuoto, calcio, atletica, basket e rugby. E ho giocato a rugby. Placcavo e il mio insegnante mi disse: ‘Uno scout ti ha visto al torneo, ha detto che sei in buona condizione fisica. Magari il rugby può diventare la tua disciplina’”. Invece la scelta è stata un’altra. ‘Sarebbe buono per N’Golo fare sport’, il consiglio della scuola alla famiglia Kante. “E io ho scelto il calcio”. Il resto è storia nota. Il Caen ringrazia, per la promozione in Ligue1, il Leicester per un titolo incredibile. E il Chelsea continua a godersi questo giocatore che guida il centrocampo Blue… e una Mini. Davvero un pezzo da 90 (minuti in campo). Sempre!