E' già scoppiata la febbre per Juventus-Barcellona: l'11 aprile ci sarà l'andata dei quarti di finale di Champions tra i blaugrana e i bianconeri che saranno chiamati all'impresa. Un'impresa che poche squadre sono riuscite a portare a termine in stagione: tra le quali c'è il Deportivo La Coruña, riuscito a battere la squadra di Luis Enrique per 2-1 al Riazor, lo scorso 12 marzo. Proprio l'allenatore del club galiziano è intervenuto ai microfoni di Tuttosport, provando a svelare i segreti per battere il Barça: "Innanzitutto bisogna sperare di affrontarlo in una giornata in cui Messi, Suarez e Neymar non siano al top. Io l'ultima volta ho avuto la fortuna di incrociarli dopo lo sforzo di Champions League col PSG. Però qualche accorgimento c'è. Il Barcellona è la squadra più forte del mondo nel palleggio e se non la disturbi fin dall'avvio dell'azione ti massacra. I blaugrana vanno in difficoltà quando hanno meno tempo per ragionare. Vanno pressati immediatamente. Adesso loro giocano con un 3-3-1-3, ma i principi di gioco dei blaugrana sono gli stessi da 10 anni, a prescindere dagli allenatori". La chiave sarà il pressing, senza dover parcheggiare nessun autobus davanti la propria area di rigore: "Sarebbe un suicidio sia in casa e sia al Camp Nou. La chiave è riuscire a difendersi nella loro metà campo. Messi non lo fermi, ma devi fare in modo che non venga rifornito come predilige, cioè a ridosso dell'area. E' un fenomeno assoluto, ma se grazie al pressing lo obblighi ad andare nella propria metà campo a ricevere palla di sicuro lo limiti". E se c'è Messi da una parte, dall'altra ci sarà il suo connazionale, Gonzalo Higuaìn: "A Barcellona è conosciuto è temuto, lo hanno affrontato tante volte". Intanto un'altra delle chiavi potrebbe essere sul piano fisico, visto la differenza di centimetri tra le squadre: A parte Piqué non hanno grandi saltatori. In queste situazioni sono vulnerabili. Allegri è bravissimo, studierà tutto nei dettagli". E infine Mel chiude con una battuta sulla Serie A: "Parliamo di uno dei migliori campionati europei, sopratutto a livello tattico. L'Italia intriga tutti gli allenatori, Joaquin e Borja Valero mi hanno parlato benissimo della Fiorentina".
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