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Data: 25/11/2016 -

Juventus, Dybala: "Fino a 15 anni mangiavo patatine e cioccolata. Scuola? Non mi piaceva, ma guai a contraddire la mamma"

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Mentre la Juventus corre spedita sia in Serie A che in Champions League, Paulo Dybala lavora senza sosta per tornare in campo dopo l’infortunio patito nella sfida con il Milan a San Siro. Il recupero procede bene, un'ottima notizia per Allegri che spera di avere l’attaccante argentino a disposizione per il difficile rush finale che separa i bianconeri dalle vacanze di Natale.

Tra un allenamento e l’altro, Dybala ha preso parte ad una conferenza stampa davvero particolare, nella quale si è divertito a rispondere alle domande di alcuni fortunati giovani giornalisti in erba, tutti Junior Member in età fra i 5 e gli 11 anni, nell’ambito del progetto ‘Junior Reporter’. “I primi gol cominciai a farli a 2-3 anni, quando con i miei fratelli disegnammo una porta sul muro di casa. Tornando, i miei genitori videro una marea di graffi e per poco non ci ammazzarono. Cosa rompevamo più spesso? Le piante, per questo motivo mia madre ci portava a giocare al campetto o in piazza perchè dopo un mese non ce la faceva più a cambiare tante piante. La scuola? Dal primo anno fino all'ultimo, tutti gli anni i miei genitori mi minacciavano che se non fossi andato bene a scuola non sarei andato neanche a calcio.Fortunatamente sono riuscito a conciliaare entrambi. Tornassi indietro migliorerei il mio destro, cercando di portarlo allo stesso livello del sinistro, c’è un po’ di disparità di cui avrei fatto volentieri a meno”.

Per quanto riguarda l’alimentazione, Dybala non mette limiti ai giovani giornalisti: “Mangiate tutto quello che potete, è questo il momento in cui potete darci dentro. Poi quando sarete più grandi cominciate ad eliminare ciò che non fa bene al vostro corpo. Io fino a 15 anni mangiavo di tutto, dalle patatine fritte alla cioccolata, poi piano piano ho lasciato tutto”.

Uno spogliatoio unito quello della Juventus, in cui allegria e ironia non mancano di certo: “I più burloni sono Dani Alves, Higuain e Asamoah. Siamo un bel gruppo fatto di persone allegre che sanno stare insieme. Questo è uno dei nostri segreti. Piangere dopo una sconfitta? Mi è capitato in Argentina dopo aver perso una finale, poi per fortuna arrivando in Italia non mi è più successo”.

Il mercato estivo ha regalato alla Juventus Gonzalo Higuain, divenuto subito uno dei migliori amici di Dybala: “In questo momento siamo inseparabili, passiamo molto tempo insieme e il fatto di andare insieme in Nazionale ha aumentato la nostra amicizia. I miei idoli alla Juve? Semplice, Pirlo e Del Piero”.

L'emozione di sentire urlare per la prima volta il proprio nome allo Stadium non si scorda mai, Dybala la racconta così: "E' stato un qualcosa che mi porterò dentro per sempre. Si trattava del gol su rigore contro il Chievo, quando pareggiammo 1-1, non c'era lo stadio pieno perchè quella volta mancava la Curva, ma è stata una sensazione pazzesca. A cosa penso quando faccio gol? Prima di tutto a mio papà, è a lui che dedico tutti i miei gol. Poi festeggio con i miei compagni e con la mia famiglia che è sempre presente allo stadio".

Infine Dybala svela un desiderio... particolare: "Perchè non mi crescono i peli? Preferisco così, non voglio avere la barba, se posso fino a 30 voglio restare senza".



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