Arrivato alla Juventus nello scambio che ha portato Cancelo al Manchester City, Danilo si presenta per la prima volta in conferenza stampa. Un nuovo laterale destro brasiliano per la squadra di Sarri, che potrebbe fare coppia con un altro verdeoro già presente in bianconero: “Durante la trattativa ho parlato spesso con Alex Sandro che mi ha dato molte indicazioni sul club. È un piacere avere lui al mio fianco. Siamo molto amici, è stato molto importante. Mi sono sentito molto bene fin dai primi giorni”, ha detto l’ex Manchester City.
“Sarri ha uno stile molto particolare – ha continuato Danilo - È un allenatore a cui piace avere la palla, lo abbiamo visto con il Chelsea. Le sue squadre sono complicate da affrontare. Credo di non avere molte difficoltà nell’adattarmi alle sue idee. So che in Italia la fase difensiva è molto importante, anche se ho 28 anni sono aperto a evolvere il mio gioco. Ho parlato con l’allenatore, i primi giorni sono belli perché è tutto nuovo. Sarri non mi ha chiesto niente di speciale: essere attento nella fase difensiva per non lasciare spazi e giocare libero. Non voglio fare confronti tra Sarri e Guardiola, ognuno ha le sue idee. Sono simili per stile di gioco e quello che chiedono durante la partita”.
"Cristiano Ronaldo? Ho parlato anche con lui, abbiamo scherzato un po’. Gli ho chiesto la numero 7 ma mi ha detto che era occupata. Mi ha detto che la Juventus è una squadra magnifica, mi ha fatto sentire a casa. Sapere di giocare al fianco di Cristiano e una motivazione grande. Già in passato potevo arrivare alla Juventus, ma le cose accadono in determinati momenti. Questo è il momento giusto e sono convinto di essere nel club giusto. Ronaldo l’ho sentito molto motivato e felice. E se un giocatore così è motivato è un primo passo per grandi conquiste. Mi ha parlato molto bene del club, paragonandolo ad una famiglia”.
"Dani Alves? Tutti i terzini destri si devono ispirare a lui per quello che ha vinto, ha vinto molto. Ha un modo particolare di motivarsi. Io ho già affrontato la Juventus quando c’era Dani e ho visto la sua influenza nel modo di giocare della Juventus".
Poi sul numero di maglia: “Non c’erano molti numeri di maglia disponibili. Il 13 ha una storia dietro con i miei amici. Credo molto nella numerologia e la carta tredici parla della morta, ma rappresenta il contrario. Significa rinnovamento e cose nuove verso ciò che ci aspetta di nuovo”.
Sulla nazionale brasiliana invece: “Il Brasile sarà sempre un obiettivo, la convocazione in Nazionale dipende dalle prestazioni nel club. Io lavorerò sempre con l’obiettivo di giocare nel miglior modo possibile. In Italia c’è questa caratteristica di un calcio molto tattico, noi calciatori dobbiamo essere al 100% in ogni partita. Sarri può aiutarmi molto a migliorare. Quando non commenti errori le opportunità di vincere sono più alte”.
“Champions League? So cosa significa questa competizione. Ti dà un brivido speciale. Dobbiamo affrontare ogni partita con la stessa serietà, perché non ho mai visto un club vincente giocare le partite in maniera diversa. Questo ci aiuterà ad arrivare lontani. Non ho ancora avuto modo di conoscere Torino, ho avuto solo domenica come giorno libero. Ho sentito molto caldo e per un brasiliano è importante. Penso che abbia delle persone semplici e che ti accolgono bene. Questo si adatta molto alle mie origini. Non credo di avere problemi di adattamento”.