Juventus-Atletico Madrid. Il sorteggio che ti aspettavi. Lo dicevano tutti: gli algoritmi, persino la simulazione di questa mattina, per verificare che fosse tutto a posto. Ronaldo ritrova una delle sue vittime preferite in un clima quasi da derby. Allegri ritrova il Cholo Simeone quattro anni dopo. E come sono cambiate le cose da allora. C’era Pogba, nella Juve del primo Allegri. C’è Ronaldo ora. E proprio il Real Madrid del portoghese fu decisivo per interrompere il percorso dell’Atletico quell’anno ai quarti di finale: segnò Hernandez che permise ai blancos di arrivare in semifinale.
Per affrontare chi? Proprio la Juventus. Incroci e ricorsi storici tra grandi squadre. Anche se nel 2014 per i bianconeri l’incontro con gli spagnoli non fu bellissimo per quanto ininfluente. Breve rewind: si deve tornare alla fase a gironi. Al Calderon segnò Arda Turan e tanto bastò per aggiudicarsi la partita. Al ritorno, invece, la Juve chiuse ogni spazio, portò a casa un pareggio per 0-0 che le consentì di superare il turno. E da lì, di arrivare alla finale che venne poi persa com il Barcellona.
ATLETICO MADRID: GRIEZMANN E IL NO AL BARCELLONA
Altra storia, altri incroci. Il sorteggio di Champions ha decretato che per questa stagione ci sarà l’Atletico agli ottavi. Una squadra da evitare, da battere. I campioni? C’è un certo Griezmann (già quattro reti in Champions), che ha sfidato Ronaldo per il Pallone d’Oro: entrambi sono rimasti delusi. C’è Diego Costa, ora infortunato; c’è anche Correa.
Ma c’è anche un po’ di Italia. Chi? Quel Kalinic che ha fallito il suo salto in avanti nel Milan e che in Spagna si è per ora fermato a due reti: due consecutive, nelle ultime due gare. Sono valse 6 punti a una squadra che per ora non sta tradendo le aspettative in Liga: è al terzo posto, intravede a tre sole lunghezze il primo del Barcellona.
I nomi sono altisonanti, ma non è l’attacco a essere il miglior reparto della squadra. Certo, è “solo” il quarto dell’intera Liga e si basa sulle giocate di Griezmann: sei reti finora in Spagna. “E pensare che me ne stavo per andare” ha confessato a ESPN qualche settimana fa. Chi l’ha convinto a non accettare il Barcellona? “Simeone e Godin, sono venuti a trovarmi a casa mia alla fine della scorsa stagione e mi hanno detto: ‘tu resti qui’. Non è stato facile dire di no, rifiutare di giocare insieme a Messi. Ma alla fine mi hanno fatto capire che non fosse necessario andarmene per forza”. Detto, fatto.
DIFESA IMPENETRABILE, MA CR7… (E QUEL PUGNO A GODIN)
Attacco formidabile, sì, ma è sulla difesa che la squadra si dimostra ancora una volta imbattibile. Godin e Savic (altro ex Fiorentina, proprio come Kalinic) sono una coppia di ferro a protezione di Oblak: 12 sole reti subite e miglior retroguardia del campionato insieme con il Getafe.
Un dato interessante, che si incrocia con quello di Cristiano Ronaldo: 22 reti segnate in carriera ai biancorossi. È la sua terza vittima preferita di sempre.
Anzi, all’Atletico ha segnato anche una tripletta proprio in Champions, nella stagione 2016/2017. Era la semifinale: tre gol, 3-0 al Bernabeu che la squadra di Simeone riuscì a ribaltare solo a metà (vittoria per 2-1). La finale? Fu contro la Juventus, quel 4-1 devastante che vide anche quei gravissimi incidenti nel cuore della città di Torino, a Piazza San Carlo.
Ma quella è una parentesi triste, che esula dal calcio e dal risultato della gara: un brutto episodio che fece da contorno a una serata già nera dal lato sportivo. Tornando al rettangolo verde, la sfida nella sfida sarà non solo tra i palloni d’oro mancati, ma anche tra Cr7 e Godin. I due si sono scontrati molte volte. In alcuni casi ha vinto il primo, in altri il secondo. E Ronaldo non l’ha presa benissimo. Estate 2014: 22 agosto. Era la finale di ritorno della Supercopa di Spagna. Ronaldo parte dalla panchina, a causa di un problema muscolare (uno dei pochissimi) che già lo aveva condizionato alla fine della stagione precedente (saltò la finale di Copa Del Rey contro il Barcellona). All’andata era finita 1-1 al Bernabeu: serviva una vittoria. Il Real perderà per 1-0 ma Ronaldo si macchiò di un brutto episodio proprio al 90’: dei pugni sferrati in area di rigore contro il difensore avversario che lo placcava. Il portoghese venne ammonito, ma l’Atletico ci passò sopra data la vittoria del trofeo.
SIMEONE, PESCE D’APRILE ALLA JUVE E “MESSI MEGLIO DI RONALDO”
Non
c’è solo Ronaldo, c’è anche Simeone. Ha fatto la storia degli
anni 90-2000 in Italia. Pisa, Inter e Lazio con cui ha vinto uno
Scudetto. Battendo chi? La Juve, c’era
bisogno di chiederselo? Anzi, una sua rete fu decisiva nell’aprile del 2000: al “Delle Alpi” si gioca lo scontro diretto che avrebbe
di fatto sancito la stagione. La Juve in 10 perse contro la Lazio,
cross di Veron e testa del Cholo che non perdona. 1-0, era il primo aprile: uno scherzo che non dimenticherà mai.
E
a proposito di Ronaldo,
per Simeone
non ci sono dubbi: “Messi è meglio di lui”
ha ricordato
giusto lo scorso luglio. “Cristiano
in una squadra con giocatori normali si adatta meglio, ma Lionel se
circondato da grandi giocatori è ancora il migliore di tutti”.
Chissà cosa pensa Simeone di questa Juve, che in Serie A le ha
finora vinte tutte (tranne un pareggio) e che in Champions ha
concluso il girone in testa senza troppe preoccupazioni. La
Juve che ha trovato l’avversario che si aspettava. Forse, quello
più difficile. Forse, tra
i
più affascinanti.