Il maestro promuove a pieni voti l'allievo. Studiare Juninho Pernambucano da vicino è stato un privilegio per pochi e Miralem Pjanic non si è fatto sfuggire l'opportunità. Se adesso il bosniaco è un cecchino quasi infallibile molti dei meriti sono proprio del'ex centrocampista del Lione, da molti considerato uno dei migliori battitori di punizioni di tutti i tempi.
"Miralem ha personalità, talento, voglia di imparare" - dichiara Juninho nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport - "E' un ragazzo che ha il coraggio che serve per stare al top: già dava l’impressione che sarebbe diventato tra i migliori d’Europa nel suo ruolo. È versatile e ha la qualità per ricoprire tranquillamente le tre posizioni del centrocampo. Ma per me è più un dieci e, se serve, anche una seconda punta. Ha la professionalità dei grandi, quindi non sono sorpreso che sia in un club come la Juventus. Punizioni? Ognuno ha il suo stile e lui ha sempre tirato bene. L’abilità di Mira è calciare in maniera diversa, a giro, di potenza, a effetto. È imprevedibile per le traiettorie: quando la palla si stacca dal piede, cambia spesso direzione e per il portiere è difficile. Per essere così giovane, è già tra i migliori della specialità".
Anche Andrea Pirlo è tra gli ammiratori di Juninho. Stima ricambiata: "È stato sempre un onore sapere di averlo ispirato. Prendete l’ultimo Europeo: si è vista la sua assenza. Chi ama questo gioco non può che avere nostalgia per lui, ammirazione per la sua classe impressionante. Tra l’altro, ci assomigliavamo: non troppo rapidi, ma con una lettura del gioco velocissima e la capacità di usare entrambi i piedi". Juventus da finale: "Certo, è preparata per arrivare alla finale di Champions, e perché no, vincerla. Ha un segreto: un zoccolo di giocatori italiani che ha già fatto la storia. Buffon, Chiellini, Barzagli, ovvero spirito guerriero: nei momenti difficili, anche quando non giocano bene, vincono. Ci sono squadre più forti tecnicamente, ma la Juve ha un grande equilibrio. Un esempio di stabilità, per questo è tra le favorite".
I brasiliani non mancano alla Juve: "Alves dovrà riposare a volte, ma resta un vincente. Alex Sandro arriverà nella Seleçao, dove con il c.t. Tite finalmente c’è meritocrazia. E a me Hernanes piace molto: ha avuto difficoltà dopo la Lazio, ma ora sta ritrovando il suo calcio e può essere titolare ovunque". Tanti complimenti, ma Juninho avverte i bianconeri: "Noi eravamo capaci di battere tutti, anche i più forti. Il nuovo Lione è più giovane ma con molto talento. Certo, la Juve è favorita, ma stia molto attenta... Fekir è eccellente, Lacazette una star, ma chi è cresciuto e ancora crescerà è Tolisso, vero leader. Alla Juve i campioni abbondano. Su tutti, dico Buffon e Chiellini: talento, leadership e voglia di competere. E anche Dybala non calcia male...".