Al quarantesimo di Italia-Macedonia del Nord, Jorginho ha fallito dagli undici metri l'opportunità di raddoppiare. Il secondo gol sarebbe arrivato poco dopo, grazie a Chiesa.
Un altro rigore sbagliato dal calciatore dell'Arsenal dopo quello nella finale degli Europei e i due contro la Svizzera nelle qualificazioni ai Mondiali 2022 in Qatar. Il portiere Dimitrievski ha intercettato il pallone dell'azzurro, che poco prima del tiro aveva realizzato la solita paradinha, la finta sulla rincorsa che ormai è un marchio di fabbrica.
Rigore di Jorginho: dalla "paradinha" al silent check del Var
Questa giocata di Jorginho è lecita? Cosa dice al riguardo il regolamento?
La norma è chiara: il battitore commette irregolarità quando compie la finta (arrestandosi) dopo aver completato la sua rincorsa. In questo caso, egli va sanzionato con un'ammonizione. Invece, se il calciatore compie la finta durante la rincorsa, senza mai interromperla, la giocata sarà da considerarsi regolare. Quindi, il rigore di Jorginho è regolare nonostante il salto.
L'azione che scaturisce dalla parata di Dimitrievski, col recupero palla dei macedoni, viene poi rivista al VAR; ma il silent check dell'arbitro Zwayer si conclude con un nulla di fatto, e si va avanti. Cosa è stato rivisto?
Sono due gli elementi considerati. Il primo: il portiere ha almeno una parte di uno dei due piedi sulla linea di porta al momento del tiro di Jorginho? La risposta è sì, come si comprende dai replay. Il secondo: un potenziale encroachment, cioè un intervento "intrusivo" di un calciatore macedone entrato in area di rigore prima della battuta di Jorginho. Questo non è accaduto, stando alla ricostruzione del Var, che ha lasciato proseguire.