“Due anni fa mi sono detto che dovevo alzare il livello. So che posso fare la differenza, anche se è difficile”. Oggi si reputa all’altezza della situazione, ma prima di poter arrivare a questo livello Joao Pedro ne ha dovuta fare di strada. Dagli esordi con l’Atletico Mineiro alla prima esperienza italiana con la maglia del Palermo nel 2010. Poi tanto girovagare prima di ritornare in Italia nella sua Cagliari.
Un viaggio lungo prima di diventare ciò che è ora, affrontato in compagnia di una persona che lo ha spinto ad andare avanti. “Devo molto a mio padre – continua il brasiliano sulle colonne di Tuttosport – che mi ha preparato a tante cose che mi sarebbero accadute. Nel mondo del calcio ho cercato sempre di rubare qualcosa a tutti gli allenatori che ho avuto”.
Un rapporto speciale vissuto con la sua Cagliari, nella quale il brasiliano ha ormai lasciato il segno: “Squadra e città hanno qualcosa di straordinario. Qui si respira il calcio in modo diverso, la squadra è l’orgoglio di tutti gli abitanti di questa terra. Dispiace non poterli avere allo stadio al nostro fianco”.
Sabato sera i rossoblù faranno visita alla Juventus di CR7, la squadra migliore del campionato secondo Joao Pedro. “Hanno giocatori formidabili e una mentalità incredibile che li porta a essere più forti degli altri nei momenti di difficoltà. Se potessi togliergli un calciatore gli leverei Cristiano Ronaldo, senza ombra di dubbio. Sarà difficile, però mio figlio André mi ha già detto come esultare in caso di gol…”, conclude il numero 10 rossoblù.
L’intervista completa sulle pagine di Tuttosport