L'estate scorsa lo si era visto sulle spiagge del Beach Volley World Tour. Canottiera, pantaloncini da bagno e via, tra un palleggio, un bagher e una ricezione. Che rideva e scherzava, che murava e schiacciava. Perchè Ivan Perisic è così. Un portento, il Terribile stakanovista, visto il suo incredibile score stagionale: zero minuti saltati. Dovuti forse, ad una clamorosa predisposzione allo sport: beach volley, basket, corsa, calcio. E siamo a quattro, ma potrebbe davvero farne dieci.
Ieri, al Chievo, ne ha fatti tre...di gol. Aprendo e chiudendo la partita, una rete di destro e due di sinistro. Ennesime dimostrazioni di una innata capacità di calciare indifferentemente con entrambi i piedi, ennesima prestazione da marziano in una stagione assurda dell'Inter di Spalletti. Lui, Luciano da Certaldo, principale artefice della permanenza di Ivan Perisic. Perchè in ritiro, il croato, non sembrava volerne sapere: Mourinho chiamava, lo United insisteva e Perisic...ci pensava. Seriamente, con l'addio all'Inter che sembrava certo e l'Inghilterra che doveva essere casa sua.
Doveva, invece qualcosa ha fatto cambiare idea al croato. Anzi,
qualcuno, quell'allenatore che arrivava dalla Roma per ribaltare l'Inter
finita settima. Ribaltarla, sì, ma senza stravolgere la rosa,
ripartendo dalle certezze. Handanovic, Miranda, Candreva, Icardi e anche
lui, Perisic. Trattenuto, convinto a rimanere con la forza delle idee. Mentalità vincente per un nuovo inizio, con l'Inter oggi prima in solitaria dopo 15 giornate. 5-0 al Chievo e prima tripletta in Serie A per il croato.
Terza marcatura multipla in tre stagioni nerazzurre, seconda volta in
carriera in cui segna più di due gol: l'ultima volta fu sempre a
dicembre, il 29 di sette anni fa. Giocava nel Club Brugge, ne fece 4 al
Charleroi.Colori nerazzurri che ritornano, un amore per l'Inter
che era già sbocciato nel 2002, come postato dal croato su Instagram
tramite una storia proprio prima di Inter-Chievo: terza divisa (arancio) del'Inter e un #tb tutto neroazzurro. Dopo la foto, la tripletta. Tre dita verso la tribuna, sorriso stampato in faccia e pallone portato a casa: "Lo darò a mio figlio, magari ci dormirà insieme". Terzo gol di giornata
segnato a tempo scaduto, undicesimo pallone messo in porta dopo il
75esimo minuto. Dimostrazione che lui, quando gli altri si stancano, è
ancora fresco. Lucido, attento, decisivo. Stakanovista terribile, Ivan
il Terribile. E' Perisic l'uomo copertina dell'Inter dopo il 5-0 al
Chievo. E Spalletti gongola, dopo averlo convinto in estate a rimanere
in nerazzurro.