Il sogno più grande? “Indossare la maglia della Nazionale maggiore”. Dritto al punto Claud Adjapong, alla seconda chiamata con l’Under 21 di Di Biagio. Carriera precoce la sua: classe ’98 e già più di 15 presenze in Serie A con la maglia del Sassuolo: “Ho sempre lavorato in silenzio e a testa bassa, per centrare l’obiettivo – Ha detto il terzino intervenuto in conferenza stampa - Sono arrivato a buon punto ma non ho ancora fatto niente, per questo devo cercare di lavorare ancora di più”. E’ questo il suo segreto: la tenacia. Ha sempre lottato per arrivare in alto, ora si sta togliendo tante soddisfazioni. A partire dalla convocazione in maglia azzurra per la doppia amichevole con Ungheria e Marocco in vista degli Europei di categoria del 2019 che si giocheranno proprio in Italia: “Indossare la maglia azzurra per me è una grandissima emozione, non ho avuto la fortuna di fare tutta la trafila ma sono passato direttamente all’Under 19. Indossare la maglia dell’Under 21 poi è qualcosa di ancora più grande perché vuol dire che sei tanto vicino alla Nazionale maggiore. Per questo devo lavorare sempre al 100% per arrivare un giorno ad indossare la maglia della Nazionale A”. Sogna in grande, senza distrarsi. Nemmeno dalle chiamate del Ghana, paese originario dei genitori: “E’ un orgoglio per me indossare questa maglia, in passato mi sono arrivate offerte dal Ghana, ma io sono nato qui e mi sento in dovere di indossare questa maglia. Il gruppo? Siamo prima uomini e poi compagni di squadra, lavoriamo tanto per fare bene. Il mister in particolare non ci ha parlato, ci ha parlato il presidente e ci chiede di dare sempre il massimo”.
Merito anche del Sassuolo, capace di lanciarlo nel calcio dei grandi già a 17 anni: “Se il club ti dà fiducia ti senti più felice e invogliato anche in Nazionale, se nel club non giochi è più difficile fare bene qui, anche a livello fisico”. E a proposito di Sassuolo, la pensate sconfitta subìta con la Lazio getta ulteriori ombre sull’avvio incerto della squadra di Bucchi: “E’ un periodo un po’ buio perché le prestazioni ci sono state, ma la fortuna ci ha girato un po’ le spalle. Basta guardare la partita di ieri, ma oggi è un altro giorno e da oggi dobbiamo pensare alla Nazionale”. Prima però un flashback sulla partita con i biancocelesti, che ha visto protagonista il campo ma anche qualche buu proveniente dalle tribune: “Li ho sentiti anch’io, ma quando sono in campo sono molto tranquillo, penso a fare a fare la mia partita concentrato sull’obiettivo. E’ strano che ancora oggi nel 207 ci sia gente che faccia ancora discriminazione di colore della pelle e di sesso. Ho avuto esperienze di questo tipo, ma ripeto, quando sono in campo quello che dicono gli altri non mi interessa: mi concentro su di me e sul mio obiettivo”. Dritto sulla sua strada Adjapong, che sa quali sono i suoi punti di forza, ma anche le lacune su cui deve lavorare: “Sono nato attaccante e poi sono passato a fare il terzino. Pecco un po’ nella fase difensiva, quindi devo cercare di migliorare lì”. Ragazzo con la testa sulle spalle, nonostante i traguardi raggiunti. Lasciare la scuola? Neanche per sogno, anche se il tempo a disposizione è sempre meno: “Mi faccio mandare dalla scuola il programma che i miei compagni seguono al mattino e quando non ho gli allenamenti mi metto a studiare”. Parola d’ordine: ambizione. Punta in alto, ma sempre con i piedi ben piantati in terra. Anche se su quella fascia sembra volare, e ora gli toccherà farlo anche con la maglia della Nazionale.