"Al Marsiglia ne ho già fatti quattro, spero di ispirare i miei", aveva detto l'allenatore della Lazio alla vigilia del match. Missione compiuta. Questione di Inzaghi e di talismani. 'Inzaghiani' anche questi, l'OM e Caicedo.
Il 14 marzo di 18 anni fa, Lazio-Marsiglia 5-1 fu soprattutto la notte di Simone. Forse l'unica notte in cui l'Inzaghi di Champions è stato lui e non Pippo. L'unica, in cui un italiano è riuscito nell'impresa di siglare un poker nella competizione.
Che l'EuroLazio oggi risorga proprio contro il Marsiglia (dopo lo shock di Salisburgo c'era stato anche quello di Francoforte, e il 4-1 esterno cominciava a diventare una pericolosa abitudine...), non può passare inosservato. Così come il marcatore del gol vittoria, quel Felipe Caicedo che in estate sembrava lontanissimo da Formello.
L'ecuadoriano invece è rimasto perché l'ha deciso Inzaghi, preferendo lui all'arrivo di Wesley. E ora i biancocelesti si godono quello che sta diventando un portafortuna oltre che un valore aggiunto: quando Caicedo segna la Lazio non perde mai (8 vittorie e un pari).
Il dato diventa impressionante considerando la sola Europa League, dove l'ex Espanyol ha realizzato otto fra gol e assist nelle ultime otto gare disputate. Segnali decisivi da un giocatore che lavora tanto, e benissimo, per la squadra. Per questo Inzaghi gli ha perdonato quell'errore sotto porta a Crotone che alla Lazio costò la Champions a maggio. E ha voluto far ripartire i biancocelesti con un Caicedo in più.
Quella della Lazio al Velodrome è stata una vittoria totale. Nel gioco, nei protagonisti e nel peso specifico del risultato. Battendo la squadra di Rudy Garcia anche all'Olimpico, Immobile e compagni potranno festeggiare l'accesso ai sedicesimi con due gare d'anticipo.
Solo in un dato, i biancocelesti escono sconfitti: Inzaghi 4, Lazio 3. Il tabellino continua a sorridere al Simone calciatore. Ma anche l'allenatore, di certo, stanotte farà sogni d'oro.