Un rapporto altalenante che si è definitivamente concluso con l'addio alla nazionale da parte del centrocampista. Radja Nainggolan non vestirà più la maglia del Belgio, nemmeno se dovesse cambiare il ct in panchina; nel corso di un'intervista rilasciata a ESPN, il calciatore dell'Inter è tornato sulla sua decisione di dire definitivamente basta dopo la mancata convocazione per il Mondiale, senza risparmiare l'attuale commissario tecnico Martinez che secondo il suo giudizio avrebbe usato "scuse ridicole".
"Avevo detto che se non fossi stato chiamato per il Mondiale non sarei mai più tornato a giocare col Belgio e così farò. Sono un uomo di parola e se dovesse cambiare il ct e quello nuovo mi pregasse di tornare direi ancora di no, perché sono sicuro della decisione che ho preso. È stato bello giocare l’Europeo, una grande esperienza, ma ormai è finita".
"Ero davvero deluso dal fatto di essere stato scartato senza alcun motivo dal Mondiale pur avendo giocato un grande Europeo - ha continuato Nainggolan - in Belgio c’erano dei giocatori che non giocavano in club di livello e nonostante questo venivano chiamati sempre. Io non ho mai chiesto nulla, quando venivo chiamato era perché giocavo 50 partite e mi meritavo la convocazione. Le scuse di Martinez? Tutte patetiche... Con la Roma ho giocato 50 partite in stagione ma ero criticato per la vita che conducevo. Penso che la gente non dovrebbe giudicare senza sapere nulla. Voglio che le cose mi vengano dette in faccia: dopo magari avrei stretto la mano a tutti anche se non fossi stato richiamato, ma se qualcuno non si comporta così perde il mio rispetto".
"Quando qualcuno ti attacca un’etichetta addosso ce l’avrai
incollata per sempre, anche quando una
squadra deve acquistarmi si fa tante domande su di me. Ma penso di non
essere una brutta persona, tutti quelli che mi conoscono ti possono dire che
ho il cuore più grande di tutti. Mi piace far star bene le persone
intorno a me, è così che sono stato cresciuto. Ora mi dedico all’Inter con tanto amore per
quello che faccio. Ogni volta che c’è una pausa per le Nazionali, mi
prendo 4-5 giorni e sono felice perché posso concentrarmi sul mio club", ha concluso il belga.