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Data: 29/12/2017 -

Inter, Spalletti: "Nelle difficoltà mi sono innamorato ancora di più di questi colori. I giocatori sono demoralizzati, ma troveremo la soluzione"

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Il momento in casa Inter è complicato, come mai da inizio stagione. La sconfitta nel derby è solo l’ultima di una lunga serie che ha messo in discussione l’avvio eccezionale dei nerazzurri. Spalletti però è sicuro: la sua squadra ne uscirà, come affermato dallo stesso allenatore nerazzurro in conferenza stampa: “Cosa ho detto ai giocatori in questi giorni? Che se noi a questo punto ci fossimo arrivati con due sconfitte con Juventus e Napoli prima e poi avendo vinto una di queste partite il modo di vederci sarebbe stato molto diverso. Visto che questa squadra ha fatto cose eccezionali prima, diventa facile ora andare a trovare qualche difficoltà. Però è proprio perché abbiamo fatto tutto da soli che dobbiamo trovare la soluzione da soli. E’ in questo momento che si riesce a conoscere realmente se stessi, per crescere. Avendo fatto delle cose eccezionali dobbiamo tenere in mente chi siamo e da dove veniamo. Sapendo che siamo una squadra forte, non potremmo mai essere in difficoltà se non vogliamo esserlo. Perché siamo una squadra forte e abbiamo le soluzioni per uscirne. Nel calcio ci sono dei momenti in cui le partite non le vinci mai, e puoi solo far passare il tempo e reclutare energie. Noi non possiamo essere pessimisti, perché ai pessimisti non ho mai visto portare a casa dei risultati. Dobbiamo stare attenti agli ‘spaventatori’, cioè quelle persone che vogliono solo vedere il peggio nelle cose. Mi sembra comunque che i tifosi dell’Inter abbiano già in testa qual è la soluzione, perché hanno fiducia e vengono a sostenerci per questo. Se con le vittorie sono diventato interista, vedendo la reazione dei tifosi dell’Inter dopo questo periodo mi sono completamente innamorato di questi colori. Dobbiamo farci contagiare dalle cose positive, siamo una squadra forte. Gioco dell’Inter troppo prevedibile? Abbiamo dei numeri a nostro favore, sulle fasce giochiamo tantissimo, ma forse dovremmo palleggiare di più al centro del campo. La Lazio? Inzaghi ha messo insieme i giocatori in maniera corretta e sono pericolosi in campo aperto quando recuperano palla. Nelle partite che abbiamo perso non ho visto una squadra nei guai. In questo momento si fanno discorsi più mirati, dialoghi individuali. Sento parlare di Lazio, Roma, e le altre due che stanno facendo campionati eccezionali, ma anche noi siamo lì con loro, per cui se ci troviamo in questa posizione lo dobbiamo alle nostre qualità. Nessuno ci ha regalato niente.

Spalletti ha poi fatto il punto sulla possibile formazione: “E’ ipotizzabile cambiare la manovra permettendo al terzino di spingere di più. In questo momento non farei ulteriore confusione sugli schemi di gioco. Secondo me abbiamo indovinato all’inizio di fare leva questo su blocco di squadra e mettere i giocatori nei loro giusti ruoli. Io farei un passettino indietro e rafforzare le nostre vecchie convinzioni, senza cercare qualcosa di nuovo e ancora ignoto. Le scelte che farò saranno simili a quelle fatte fino ad ora. Obiettivi? Noi dobbiamo avere un modo di lavorare, quello che ha solo un obiettivo nel mirino è quello che perde alla fine. E’ il modo corretto di lavorare che alla fine fa la differenza. Nel calcio ci sono momenti di difficoltà, quello che diventa fondamentale è che tu mi faccia vedere che quello che è successo è stato un caso, che la tua aspirazione è un’altra. Per questo non mi sta bene sentire qualcuno che dice ‘voglio giocare di più’. Perché chi dice questo si è posto una linea di scadenza mentalmente, e in queste condizioni non si può raggiungere un obiettivo. Non è un modo corretto di ragionare e di stare dentro ad un gruppo che vuole contribuire a fare bene il suo lavoro. In questo momento vedo i miei giocatori demoralizzati, in questo momento devo fargli capire chi sono loro, cioè giocatori forti arrivati a giocare in una squadra forte per i loro meriti. E quando si vestono questi colori bisogna saper reagire. Nell’Inter non ci nasconde, ci si fa avanti per farsi spazio. Più gol subiti? Nella carenza di autostima c’è anche una carenza di carattere e succede questo. Gli altri nella tua non sicurezza aumentano la convinzione di farcela e ribaltano la situazione.

L’allenatore nerazzurro fa poi una panoramica sui singoli, partendo da Gagliardini: “E’ dappertutto, per questo a volte perde lucidità in fase di verticalizzazione. A me Gagliardini va benissimo com’è, ha fatto benissimo in tantissime partite. Cancelo? Ha delle conoscenze superiori della fase difensiva, e per noi è importante perché abbiamo degli equilibri sottili. Per lasciarlo libero dobbiamo coprirgli le spalle, le qualità offensive ce le ha sempre avute e ora sta migliorando anche in fase difensiva. Il Valencia? Può dire quello che gli pare, ma rimane qui finché non gli si dice che è di un’altra squadra. A gennaio vanno via i giocatori che vogliamo noi, non quelli che vogliono andar via. Non ci sono procuratori o altre società che tengano. Joao Mario? E’ un ragazzo semplice da capire. A me non ha mai detto niente di strano, Se ha veramente detto di voler andar via ha perso l'occasione di essere ancora più concentrato sull'Inter".



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