Spalletti ritrova la "sua" Inter: 5 gol alla Samp e probabilmente la miglior prestazione stagionale. "Questo è l’atteggiamento di squadra, la compattezza, la forza, l’urto, il muscolo, il saper gestire i momenti - ha dichiarato l'allenatore nerazzurro a Sky Sport 24 - capire quando attaccare o aspettare. C’era da interpretare la Samp come collettivo, l’abbiamo fatto. L'aspetto che mi rassicura maggiormente? Che la squadra funzioni. È importante chi fa gol, ma soprattutto chi lavora come ha fatto oggi Gagliardini che è stato su tutti i palloni e ha dato quella qualità che ti crea i momenti per trovare gli sbocchi".
Paradossalmente la sosta non arriva quindi nel momento migliore, ma Spalletti non è di questo avviso: "Non cambia niente quando arriva, abbiamo ripreso a fare le cose giuste. C’è stata una presa di coscienza di quello che dovevamo fare, ripartiremo anche dopo la sosta. Più qualità a centrocampo con Rafinha e Brozovic? Rafinha ha più possibilità nello stretto, Brozovic non è stato continuo, ma anche in precedenza ha giocato partite splendide. Ma ho tante alternative, come Vecino. Al di là dei singoli, la squadra è ripartita grazie al collettivo che funziona e aiuta il loro lavoro. Se continuiamo con autostima, carattere e convinzione, si andrà avanti così. Se viene meno qualcosa bisogna metterci mano, altrimenti è facile che torni a riabbassarsi tutto". Spalletti poi analizza il lungo periodo negativo: "Colpa spesso dell’allenatore, quando si vince si lasciano passare alcuni momenti invece di rompere le scatole. Perché si passa come quello che dà fastidio quando le cose vanno bene. Io ho lasciato passare qualcosa senza accorgermene, quindi sono il responsabile".
Infine, un siparietto sulla non convocazione di Icardi con l'Argentina: "Bravo Sampaoli, spero che mi lasci sempre Icardi disponibile. Se non lo dovesse convocare per i Mondiali? Non me lo ritroverei incattivito a luglio, ma motivato per dimostrare a Sampaoli che ha commesso un errore".