Sarà Giampiero Ventura a rilanciare il suo pupillo Andrea Ranocchia? Fu proprio l'attuale ct della Nazionale a far conoscere al grande calcio il difensore umbro. In coppia con un certo Leonardo Bonucci, Ranocchia formava una difesa formidabile, tanto da spingere Inter e Juventus a investire 15 milioni di euro ciascuno per assicurarseli. L'arrivo di Ventura sulla panchina degli azzurri potrebbe essere lo stimolo giusto per il numero 13 dei milanesi, chiamato all'anno del riscatto. Speranza avvalorata da quanto dichiarato dallo stesso Ranocchia nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello Sport:
"Sto bene, molto bene. Ho iniziato ad allenarmi quasi da due mesi, compreso il lavoro che ho svolto da solo prima del ritiro, e sul campo penso di averlo dimostrato. Ho in mente di dimostrare che sono un grande giocatore. Per la prima volta dopo tanto tempo al mercato proprio non penso anche perché non si capisce mai davvero quello che può succedere. Mi alleno da professionista e penso a dare il massimo per l’Inter. Sono pronto e ho voglia di dare il massimo. Voglio far parlare il campo e dimostrare quello che valgo". Prime impressioni su de Boer: "E’ arrivato da poco e il tempo di lavorare tutti insieme è stato poco. In Irlanda contro il Celtic abbiamo fatto bene e ci siamo sforzati di mettere in pratica quello che lui ci ha chiesto. E’ stato un primo passo importante, ma il cammino è lungo. De Boer ci spinge a rischiare, a pressare alto per riconquistare il pallone più avanti. Vuole che i suoi concetti ci entrino in fretta nella testa e nella riunione in cui ci ha spiegato quello che si aspetta da noi in campo, mi sono piaciute le sue idee. E’ un modo nuovo di giocare che dobbiamo imparare a mettere in pratica".
Il cambio in panchina non era previsto: "E’ stata una scelta che ha sorpreso sia me sia i miei compagni, anche perché è accaduto tutto in mezza giornata. Alle 13 il Mancio ci aveva dato appuntamento per l’allenamento del giorno successivo e poi è successo quello che tutti sapete. Non voglio entrare nel merito della decisione perché certe scelte sono di competenza dei dirigenti, non mia. Quando un allenatore va via è una cosa poco positiva per chiunque lavora per il club, dai calciatori ai magazzinieri, ma adesso c’è una nuova avventura da portare avanti nel migliore dei modi per il bene dell’Inter. Noi l'anti-Juventus? Non mi interessano i discorsi di questo tipo perché sulla carta e in teoria si possono fare mille ragionamenti, ma in campo le cose spesso vanno diversamente. Guardate cosa è successo la scorsa stagione in Inghilterra, con il trionfo del Leicester. Chi lo avrebbe pronosticato? Da qui a fine maggio possono accadere talmente tante cose e ci sono un’infinità di variabili: di certo la Juve è forte, ma aspettiamo a fare pronostici e a parlare di obiettivi".
Obiettivo dell'Inter? "Puntiamo a fare un bel campionato e a conquistare la qualificazione alla Champions League. Ci sarà da soffrire e da lavorare duramente, ma ho fiducia in questo gruppo. Candreva? Ha qualità, personalità e poi... è italiano, una cosa che certo non guasta. Lo conosco tanti anni e vi assicuro che può fare la differenza in qualunque formazione gioca. Banega? Tutti e quattro i nuovi acquisti hanno portato qualità e spessore internazionale. Si tratta di gente con esperienza e voglia di fare".