Luciano Spalletti, allenatore dell'Inter, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport a margine della consegna della Panchina d'Oro (vinta da Massimiliano Allegri). Ecco le sue parole, soprattutto in chiave nerazzurra dopo la pesante sconfitta contro l'Atalanta per 4-1, terzo ko stagionale in campionato dopo quelli con Sassuolo e Parma.
"È chiaro che c’è dispiacere, perché in questo filotto di partite avevamo abituato i tifosi a un altro tipo di comportamento. Questa partita purtroppo dice che, anche se i nostri blackout si sono un po’ diradati, ci rimangono ancora un po’ di difetti. Quindi dobbiamo andare a impegnarci ancora di più. Ormai ho imparato a stare dentro le situazioni che capitano da un punto di vista professionale: l’analisi parte da me, se ho fatto il mio lavoro nella maniera corretta prima di arrivare in questa partita. In base a come è andata, vedo scelte sbagliate perché il risultato racconta questo. Ma c’è anche da considerare l’emotività e il dispendio della partita di Champions giocata martedì con il Barcellona: ha pesato per noi così come per loro, che non hanno offerto una prestazione di qualità".
I paragoni con Mourinho e la Panchina d'Oro ad Allegri
"Devono servire da stimolo. Se in questo momento, per quello che ha fatto, tutti i tifosi interisti si sono sentiti chiamati in causa o hanno partecipato a questo gesto ,significa veramente che i contratti ti fanno essere di quella squadra per la lunghezza dei contratti stessi, ma sono le vittorie e i successi che ti permettono di entrare dentro la storia. Allegri l’ho votato perché è un grande allenatore. È difficile trovare uno che rimane per tanto tempo nella stessa panchina vincendo quello che ha vinto. Inoltre è sempre stato vicino a vincere qualsiasi titolo e non ha mai buttato via niente, quindi è un merito importante. Quello che faremo si vedrà in fondo, ma quello che stiamo facendo ora ha già un valore. Cercheremo di migliorare ancora il percorso e di dare ai tifosi una squadra solida e riconoscibile. Ci accostate sempre alla Juve, ma noi siamo partiti troppo indietro ed il percorso che abbiamo fatto è ancora breve per colmare quelle distanze. Anche il Napoli ha lavorato bene, prima con Sarri e anche quest’anno. Non dimentichiamo che negli scorsi campionato sono arrivati a 30 punti da noi. Quindi si tratta di squadre con una forza a livello strutturale e caratteriale completa".