Keita, mese da star. Missione per il 2019? Prendersi l'Inter
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Data: 29/12/2018 -

Keita, mese da star. Missione per il 2019? Prendersi l'Inter

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L'attaccante senegalese, con quello segnato all'Empoli, ha toccato quota quattro gol da quando è arrivato in nerazzurro. Dalle difficoltà iniziali ad un ultimo mese da star. Così il riscatto a fine anno non sembra impossibile
L'attaccante senegalese, con quello segnato all'Empoli, ha toccato quota quattro gol da quando è arrivato in nerazzurro. Dalle difficoltà iniziali ad un ultimo mese da star. Così il riscatto a fine anno non sembra impossibile

Finisce per la seconda volta consecutiva con i suoi 184 cm sommersi dagli abbracci dei compagni. L’Inter espugna il Castellani – dove l’Empoli aveva raccolto 13 dei suoi 16 punti – e si regala una sosta serena, in sospeso fra il sogno del secondo posto e la sicurezza del terzo. Lo fa grazie a Keita Baldé, che contro il Napoli era stato decisivo con l’assist per il gol di Lautaro e che si è ripetuto contro gli azzurri con il gol che ha deciso la gara.

Il suo quarto stagionale. La quinta rete nelle ultime nove segnate dall’Inter in cui c’è il suo zampino. Non male per chi, poco più di un mese fa, era l’unico attaccante nerazzurro a non aver mai trovato la gioia personale. La svolta è arrivata lo scorso 24 novembre, con la doppietta al Frosinone. Un gol di destro, uno di sinistro e, tanto per non farsi mancare nulla, anche un assist per Lautaro. Il miglior modo possibile per allontanare le polemiche e iniziare a convincere chi dovrà decidere sul suo futuro.

Già, perché Keita è fatto così: vive alla giornata, senza guardare troppo avanti. Indietro ci sono i 5 milioni che l’Inter ha versato in estate per strappare al Monaco un prestito oneroso. Davanti ce ne sono 34, questa la cifra a cui ammonta il riscatto. Una somma notevole, che fino a qualche settimana fa sembrava condannare questo talento di appena 23 anni, tutto dribbling e sregolatezza.

Arriva a metà agosto Keita, a pochi giorni dalla fine del mercato. A richiederlo a gran voce è Spalletti, innamoratosene fin dai tempi dei tanti Roma-Lazio vissuti sulla panchina giallorossa. Con lui l’attacco sembra davvero completo dopo gli acquisti di Politano e Lautaro. Insomma, è la ciliegina sulla torta di un mercato scoppiettante, che sembra candidare l’Inter al ruolo di anti-juve.

Oggi i punti dai bianconeri sono 14, tanti quindi. Nel mezzo di cose ne sono successe. Keita fatica ad ambientarsi, risentendo del pessimo inizio di campionato da parte dei nerazzurri. Spalletti lo utilizza soprattutto da falso nueve per far riposare Icardi, ma lui non convince. Viene sostituito a Bologna, viene bocciato dopo appena 45’ alla sua prima da titolare nella sconfitta contro il Parma: “Posso fare dai 15 ai 20 gol” aveva detto solo qualche giorni prima. “Davvero?” Si chiedono in tanti. Poi l’incredibile vittoria in Champions con il Tottenham e i sette successi consecutivi in A. Dalla trasferta di Marassi con la Samp al 5-0 rifilato al Genoa. Dal quindicesimo posto al secondo, prima della batosta di Bergamo e del conseguente momentaccio.

L’Inter viaggia, dunque. Keita no. Fra campionato e Champions parte titolare solo una volta, contro la Spal. La svolta? Grazie ad un errore burocratico da parte del Senegal. Già, lo staff della Nazionale, infatti, invia il fax della convocazione per la gara contro la Guinea Equatoriale all’indirizzo email sbagliato. E’ quello vecchio, l’Inter non lo usa più. Di conseguenza non arriva nessun messaggio e Keita rimane a lavorare alla Pinetina. Di lì la doppietta al Frosinone, poi la rete alla Roma e l'assist contro il Napoli. Il mese si conclude nel migliore dei modi con il colpo del ko inflitto all’Empoli.

E il terzo consecutivo che segna agli azzurri. Ne aveva fatti due anche nell’ultima stagione alla Lazio, prima di salutare tutti destinazione Principato: “E’ un ragazzo splendido, ho trovato un’altra persona rispetto a quella che giocava a Roma” Ha detto nel post gara Spalletti. E’ un classe 1995, ha soltanto 23 anni. Ma adesso la mentalità è quella giusta. O comunque molto diversa rispetto ai tempi delle giovanili nel Barcellona dove – in un torneo in Qatar nel 2010 – riempì di ghiaccio il letto di un compagno.

In quel caso fu punizione immediata, con il giovane Keita spedito in terza divisione al Cornellà, una società satellite del club blaugrana. Di gol, alla fine, ne fece 47, prima di partire destinazione Lazio. Ora l’Inter, la sua squadra italiana preferita fin da bambino nonostante un padre amante del Milan degli olandesi. Lui, però, alla playstation ha sempre preso i nerazzurri. Merito di Adriano, Ibra e Martins. Anche, e soprattutto, di Eto’o, il suo idolo. Chissà che non possa ripercorrerne le orme, già a partire dall’avventura milanese. Intanto, però, c’è un riscatto (che vorrebbe dire altri quattro anni di contratto) da conquistare. Viaggiando così beh, niente sarebbe impossibile.




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