Trovare i volti da copertina di questa Inter campione d'Italia è un esercizio piuttosto facile. C'è Lautaro Martinez con i suoi 23 gol. Oppure Hakan Calhanoglu, pilastro del centrocampo. Per non dimenticare Dimarco e Thuram. Ma i segreti della macchina perfetta di Simone Inzaghi vanno più in profondità.
L'allenatore nerazzurro ha saputo sfruttare la rosa nella sua quasi totalità. Salvo rari casi (il mai convolto Sensi, il poco utilizzato Klaassen, l'infortunato Cuadrado e il neo arrivato Buchanan), tutti i giocatori hanno dato il loro contributo nella costruzione del ventesimo Scudetto interista. Anche quelli più insospettabili.
Inter, gli underdog Scudetto
Principe di questa categoria è Matteo Darmian. Che sia da braccetto di difesa o da esterno a tutta fascia nel quintetto di centrocampo, il rendimento del classe '89 è sempre stato di altissimo livello. Senza incantare, certo, ma le prestazioni insufficienti dell'ex Torino e Manchester United in questa stagione si contano sulle dita di una mano. Per lui anche 2 gol e 2 assist. Garanzia.
Grande importanza l'hanno avuta anche i volti nuovi del mercato estivo. Thuram, scontato. Yann Bisseck, invece, una vera sorpresa. Soltanto 12 minuti giocati nelle prime 14 giornate di campionato. Un periodo di adattamento comprensibile per il classe 2000, arrivato dai danesi dell'Aarhus per 7 milioni di euro. Nella seconda parte di stagione ha invece trovato la sua dimensione, diventando un elemento utile nelle rotazioni difensive in un'annata in cui i problemi fisici in quel reparto non sono mancati. Per lui 2 gol, di cui uno decisivo a Bologna, che hanno acceso i riflettori sulle sue potenzialità. Chi invece è rimasto sotto traccia è Carlos Augusto. Complice la clamorosa annata con il Monza da 6 gol e 5 assist che hanno alzato di molto l'asticella delle aspettative. Inzaghi però se n'è privato raramente, complice la sua duttilità. Anche lui come Darmian è stato impiegato come terzo in difesa o come quinto a centrocampo. In campionato 31 partite giocate, di cui 11 da titolare, e 3 assist.
Ci si aspettava qualcosa di più da Davide Frattesi? Probabilmente sì in termini di minutaggio (anche se con un Mkhitaryan così...). Tra prestito e riscatto l'Inter ha speso per lui 33 milioni di euro + 5 di bonus. In totale sono solo otto le partite da titolare, di cui solo tre in campionato. Un po' poco. Ma l'impronta dell'ex Sassuolo sullo Scudetto c'è tutta. Ha la forma di 6 punti, frutto di due suoi gol decisivi a tempo scaduto contro Verona e Udinese. E in una stagione con poca continuità, il bilancio recita 7 gol e 5 assist. Cresce in silenzio, all'ombra del totem Calhanoglu, Kristjan Asllani. Alcuni problemi fisici del turco gli hanno permesso di mettersi in mostra nelle ultime partite. Delle chance che il classe '02 ha sfruttato al massimo. Assist decisivo a Firenze e gol contro il Genoa. Sempre più in fiducia.
Emergere dietro alla miglior coppia d'attacco del campionato era un'impresa, soprattutto con qualche problema fisico di troppo. Alexis Sanchez e Marko Arnautovìc hanno avuto però il merito di essere andati oltre le critiche. Il cileno si sta facendo trovare pronto nell'ultimo periodo, decidendo le gare contro Genoa ed Empoli a San Siro. L'ex Bologna in campionato ha segnato all'esordio contro il Monza e salvato la squadra contro il Genoa a Marassi. Il suo punto più alto resta il gol l'Atletico Madrid a San Siro che, con un esito diverso nella gara di ritorno, avrebbe potuto dare un altro volto alla sua stagione.
