I paragoni con i quali è stato accolto all’Inter erano di quelli pesanti: “Come Ronaldo”, si è sentito dire in giro. Anche la presentazione in nerazzurro è stata speciale, come quelle che negli anni sono state dedicate solo ai campionissimi. Insomma, a Gabigol la pressione non è di certo mancata. Ci si aspettava tanto da lui in Italia, anche solo per il fatto di essere stato pagato una cifra vicina ai 30 milioni di euro per strapparlo al Santos. Un anno dopo il brasiliano tanto amato dai tifosi nerazzurri è ripartito dal Portogallo. Se ne è andato da Milano (in prestito) in punta di piedi, senza lasciare traccia: 183 minuti tra campionato e Coppa Italia, una sola rete e tanta amarezza. Soprattutto per non essere riuscito a dimostrare quello che aveva fatto vedere in Brasile.
“Un bluff”, “un bidone”, è stato accolto così il suo addio all’Inter. Vedendo il gol di stasera con la maglia del Benfica qualcuno potrebbe ricredersi, almeno in parte. Contro l'Olhanense è arrivata la prima gioia personale. Una rete d’autore poi: taglio in area, stop di ginocchio e pallonetto d’esterno a scavalcare il portiere. Giocate importanti, come quelle che ci si aspettava di vedere anche in Italia. Il ritorno di Gabigol? Forse non se n’era mai andato: “Sono sempre stato Gabigol: all’Inter, al Santos, al Benfica e nel Brasile. E’ una questione di lavoro. Devo lavorare e aspettare la mia opportunità”. Raccontava qualche giorno. La sua occasione ora è arrivata e Gabigol l’ha sfruttata al volo. Per la gioia dei tifosi del Benfica e forse quelli dell’Inter, che sotto sotto ancora sperano di vederlo esplodere in maglia nerazzurra.
